La Grande Guerra in Croazia



La Presidenza del Cenacolo del Gusto dell'Istria si è incontrata in questi giorni a Dignano,per individuare i luoghi della memoria della Grande Guerra da inserire nel percorso informativo del progetto Comunicare per Esistere.
Prima dello scoppio della grande guerra, la penisola balcanica era suddivisa in sei grandi aree di influenza: i regni indipendenti di Serbia, Montenegro, Albania, Bulgaria e Romania e l'Impero Austro-ungarico.
L'Austria amministrava la Bosnia e l'Erzegovina, riunite in un'unica entità regionale, la Slovenia suddivisa tra il Litorale austriaco che comprendeva anche la città di Trieste, il Regno di Croazia e Slavonia e la regione della Carniola; la Croazia, suddivisa nel Regno di Croazia e Slavonia e nella regione della Dalmazia; e la Voivodina divisa tra regno di Croazia e quello d'Ungheria. Dopo la conclusione delle Guerre balcaniche, nel 1913, il Regno di Serbia aveva annesso le regioni della Macedonia, del Kosovo e del Sangiaccato strappate all'Impero ottomano e al Regno di Bulgaria, e si presentava come la più importante potenza slava dei Balcani.
Il dominio asburgico sulle terre slave fu la causa scatenante della Prima guerra mondiale: il nazionalista serbo-bosniaco Gavrilo Princip uccise in un attentato nella città di Sarajevo l'erede al trono austriaco, l'arciduca Francesco Ferdinando d'Asburgo-Este per rivendicare l'indipendenza da Vienna. Il conflitto vide la sconfitta dell'Impero e la nascita di sommovimenti nazionali che miravano alla creazione di nuovi stati che comprendessero i popoli liberati dal suo dominio. Nei Balcani, nacque il Consiglio Nazionale degli Sloveni, Croati e Serbi che si prefiggeva l'unione dei popoli slavi governati dall'Austria in un'unica entità.

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