Percorsi della fede - La Via delle Abbazie IN FRIULI

 


 

La motivazione che mi ha spinto a questa visita è chiaramente storico-artistica, oltre che spirituale. Si tratta di fare un viaggio lungo antichi percorsi, che collegano le antiche abbazie benedettine di San Gallo a Moggio Udinese, di Rosazzo a Manzano e di S. Maria a Sesto al Reghena, percorrendo un itinerario di circa150 km che, dalle Alpi Giulie e Carniche, arriva fino ai Colli Orientali del Friuli, per giungere infine alla pianura del pordenonese, sul fiume Reghena ai confini con il Veneto.

Un percorso nell’arte e nella storia che permette di riscoprire angoli di notevole interesse del territorio regionale, ma anche panorami splendidi e, “last but not lost”, di assaggiare cibi e vini indimenticabili..
 

Si parte dall’Abbazia di S. Gallo, a Moggio Udinese, un piccolo paese al confine coll’Austria, circondato dalle vette delle Alpi Giulie e delle Alpi Carniche. L'Abbazia, che sorge sul colle di Santo Spirito e domina tutta la vallata, fu fondata nell'XI secolo per volere del Patriarca Ulrico I il quale, per dieci anni, fu abate di S. Gallo in Svizzera e fu uno dei monasteri Benedettini più importanti dell'Alto Medioevo.



Abbazia di San Gallo a Moggio Udinese


L'attuale chiesa abbaziale, costruita nel 1761 conserva molte opere artistiche di pregio tra cui un organo del XVIII secolo, il più grande del Friuli e gli stalli in noce massiccio intagliato. Ai fianchi dell'altare barocco le statue di San Gallo e di San Carlo Borromeo. Nel corridoio, verso la cappella del Santissimo, un grande Cristo crocefisso, in noce dipinto del 1466; a destra il battistero risalente alla precedente chiesa con affresco raffigurante la parabola delle Vergini. Da non perdere l'elegante chiostro benedettino e la torre, comunemente chiamata Palazzo delle prigioni, che probabilmente è una delle torri del castello medievale.


Terminata la visita di questa splendida Abbazia e si costeggia per un lungo tratto montano il fiume Tagliamento, seguendo l'antica via Julia Augusta e percorrendo un’area ricca di pascoli, zone boschive, colline moreniche, riserve naturali, laghetti e zone agricole, fino a giungere nel Comune di Manzano sui colli orientali del Friuli, ad una ventina di chilometri da Udine ed a una decina dal confine con la Slovenia.

Qui si può ammirare tutto il paesaggio circostante. che spazia a est dalla Slovenia (con i monti che furono teatro della Prima Guerra Mondiale) fino al golfo di Trieste, a sud-est dal campanile di Aquileia fino al mare Adriatico. Particolarmente interessante la visita all’Abbazia di Rosazzo a Manzano. Non abbiamo notizie certe sull’origine di questo Monastero; quel che è certo è che esso, verso l'anno 1100, venne elevato al rango di Abbazia, prima dell’Ordine Agostiniano, poi Benedettino. Durante il XIII secolo l'Abbazia raggiunse il suo massimo splendore, ma nel 1323 tutta la struttura abbaziale subì un gravissimo incendio nel quale andarono distrutti tutti i documenti.

L'anno 1391 portò una novità per l'abbazia di Rosazzo: Papa Bonifacio IX diede in commenda l'abbazia, cosa che portò un decadimento spirituale per il monastero, tanto da portare all'abbandono dell'Abbazia stessa da parte dei Monaci Benedettini. Dopo alterne vicende, solo nel XVI sec. si ebbe una rinascita del complesso abbaziale, che nel XIX sec. divenne la residenza estiva degli arcivescovi di Udine, che così ebbero il titolo nobiliare di “Marchesi di Rosazzo”.

Dopo il terremoto del 1976 si ebbe una vera rinascita spirituale ispirata dal ‘Progetto Rosazzo’; ora il “Monastero delle rose”’ opera come centro di cultura, organizzando importanti manifestazioni. Particolarmente significativo, poi, il “Sentiero delle rose”, che percorre il perimetro dell'Abbazia e mostra una splendida collezione di rose: sono presenti tutte le più importanti famiglie di rose antiche (gallica, alba, damascena, centifoglia, noisette, bourbon, cinese, whicuraiana ecc) oltre a diversi rosai moderni. Lo spettacolo che è possibile ammirare durante la primavera non ha eguali!



 
 Il sentiero delle rose


Ci si dirige poi verso Amaro e il lago di Cavazzo, il più grande della regione, per poi scendere arrivando al l lago del Cornino a Spilimbergo, per poi proseguire fino all’Abbazia di Sesto al Reghena.


Qui si visita l’antica Abbazia di Santa Maria in Sylvis, fondata nella prima metà dell'VIII secolo, che ospita una vasta esposizione di reperti lapidei e sculture, dall'epoca romana fino al Medioevo. L'Abbazia, devastata dagli Ungari nel 889, fu ricostruita e fortificata, assumendo l'aspetto di castello medioevale con un sistema difensivo formato da torri e fossati.
Oggi si può ammirare la torre d'ingresso, risalente alla fine del '400, la basilica, la residenza dell'abate (attualmente sede del Municipio), la cancelleria abbaziale e la canonica.



Abbazia di 
Santa Maria in Sylvis



La 
Basilica eretta nelle forme romanico-bizantine è decorata da un ciclo di affreschi della scuola di Giotto (1316-1320). Nella cripta si conservano l'urna di Santa Anastasia, splendido monumento di età longobarda, la quattrocentesca Pietà in pietra arenaria da attribuire ad un maestro tedesco, l'Annunciazione, risalente agli inizi del XIV secolo e, nella loggetta situata alla sinistra dell'ingresso, un ciclo di affreschi cavallereschi (raffiguranti Carlo Magno).


Questo per quanto riguarda l’aspetto spirituale del mio viaggio; per quanto si riferisce a quello enogastronomico rimando al prossimo articolo!


Gianluigi Pagano

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