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Visualizzazione dei post da agosto, 2013

L'azienda Vaka Mora a Comunicare per Esistere

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L' Associazione l'Altratavola e l'Associazione Internazionale Azione Borghi Europei del Gusto, il Movimento del Turismo del Vino Lombardo & Movinclub e il Movimento del Turismo del Vino Ligure,4e GustaTrevignano promuovono una iniziativa di informazione che vuole collegare e 'comunicare' alcune esperienze nate nelle comunità locali, ma che sono 'attraversate' da un filo logico. L'iniziativa mette insieme realtà di dieci regioni italiane e di dieci paesi europei, impegnate a confrontare le proprie esperienze e a comunicarle, creando un percorso che utilizza un format multimediale basato su stages di informazione agili, con domande e risposte da parte dei comunicatori e dei giornalisti invitati. La degustazione delle eccellenze agroalimentari dei territori, la riflessione sui temi dell'ambiente e della qualità dell'abitare e il racconto delle esperienze sono parte integrante degli stage e non eventi 'appiccicati' agli incontri

I vini della Vecchia Postumia di Roncadelle a Comunicare per Esistere

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Lo abbiamo letteralmente 'beccato' mentre consegnava i suoi splendidi vini all'azienda agricola L'Orto del Castello di Trevignano. Renato Lorenzon, nume tutelare assiame alla moglie Francae alle figlie Claudia e Orifiamma dell'azienda agricola Vecchia Postumia di Roncadelle , è stato così catturato dalle telecamere della trasmissione multimediale L'Italia del Gusto. Se l'è cavata ottimamente. Poi i vagabondi del gusto hanno pensato bene di fare un salto in cantina : così tra un ottimo trancio di pancetta di casa e i vini...... vi lasciamo immaginare ! “Terra, Passione e Cultura del Vino La grandezza di una vite potata che germoglia e dà frutto; la paura mista a preghiera dell'avvicinarsi di un temporale: il gusto di assaporare in serenità un prodotto genuino. Per la nostra famiglia fare vino è cultura “ Ci pare più di un manifesto ; più di una banale pubblicità. E' semplicemente la passio

Il Viso del Vino - Presentazione Annata 2011 by Ticinowine

Presentazione dell'Annata 2011 Lugano, Palazzo dei Congressi - lunedì, 2 settembre 2013 Sarà ancora una volta Lugano a ospitare uno dei più qualificati appuntamenti enologici nazionali, organizzati da Ticinowine, l’ente per la promozione dei vini ticinesi. Un evento atteso con sempre maggior interesse, non solo dagli operatori del settore e dai giornalisti specializzati, ma soprattutto da migliaia di cultori del “bere bene”, che ogni anno affollano il centralissimo Palazzo dei Congressi. Diventate protagonisti di un evento unico nell’universo del vino ticinese. Ticinowine vi invita a “Il Viso del Vino”, la degustazione più rappresentativa della produzione vitivinicola ticinese. A guidarvi in questo emozionante viaggio saranno più di 60 produttori, orgogliosi di presentarvi in anteprima il meglio dell’eccellente annata 2011. Scoprirete, fra le oltre 200 etichette proposte comprendenti vini di spiccata tipicità e carattere, i veri testimoni del prestigio che la produzi

Il Viso del Vino - Presentazione Annata 2011 : Lugano, Palazzo dei Congressi - lunedì, 2 settembre 2013

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Presentazione dell'Annata 2011 Il Viso del Vino - Presentazione Annata 2011 Lugano, Palazzo dei Congressi - lunedì, 2 settembre 2013     Sarà ancora una volta Lugano a ospitare uno dei più qualificati appuntamenti enologici nazionali, organizzati da Ticinowine, l’ente per la promozione dei vini ticinesi. Un evento atteso con sempre maggior interesse, non solo dagli operatori del settore e dai giornalisti specializzati, ma soprattutto da migliaia di cultori del “bere bene”, che ogni anno affollano il centralissimo Palazzo dei Congressi. Diventate protagonisti di un evento unico nell’universo del vino ticinese. Ticinowine vi invita a “Il Viso del Vino”, la degustazione più rappresentativa della produzione vitivinicola ticinese. A guidarvi in questo emozionante viaggio saranno più di 60 produttori, orgogliosi di presentarvi in anteprima il meglio dell’eccellente annata 2011. Scoprirete, fra le oltre 200 etichette proposte comprendenti vin

A Santa Maria di Piave, una visita gustosa....

A Santa Maria di Piave (Mareno di Piave), i comunicatori dell'Associazione l'Altratavola suggeriscono una visita alla panetteria dei Fratelli Nadal. Nel 1009 nei pressi della Chiesa di Santa Maria del Piave fu costruita una struttura, chiamata Hospitale che serviva per accogliere i pellegrini in viaggio. Iniziano intanto i primi lavori di bonifica del territorio che continueranno per vari secoli anche dopo la famosa piena del fiume Piave avvenuta nel 1368 .

Le visite gustose : la Pasticceria la Magnolia a Ponte Priula

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Le visite gustose da Ponte a Ponte ci indicano la strada per arrivare alla Pasticceria Magnolia di Ponte Priula, dove troviamo uno dei protagonisti storici della pasticceria trevigiana : Fernando Paccagnan. "La Pasticceria Magnolia, forte della sua pluriennale esperienza, propone un'ampia scelta di prodotti di pasticceria, sia dolce che salata, anche in formato mignon. La clientela può trovare una sicura risposta a qualsiasi esigenza, dalla torta al torrone, dal panettone alla colomba, dai cioccolatini alle uova pasquali. Tutto di nostra produzione e anche i prodotti di cioccolateria, quali i cioccolatini e le uova pasquali, sono confezionati con cioccolato di nostra produzione. Offriamo, inoltre, servizio a domicilio con nostro personale per eventi e cerimonie."
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Le visite gustose da Ponte a Ponte ci suggeriscono anche un salto a Fuoricasa by Saporoso a Ponte Priula. "Le nostre pizze sono tutte sane e ad alta digeribilità;, grazie ad ingredienti di prima qualità; e alla lievitazione naturale dell'impasto. LE CLASSICHE, 25 varietà; nel solco della tradizione. LE SAPOROSE, 43 delizie dello chef, creatività; unita ad ingredienti ricercati come la mozzarella di bufala, la burrata, le acciughe di sciacca, il radicchio di Treviso, lo stracchino, l'olio fruttato e tanto altro. LE BIANCHE, 7 esperienze culinarie. LE INCARTATE, 3 forti emozioni. I CALZONI, 3 prove d'autore. SAPORE DI MARE, 4 tentazioni a cui cedere senza rimpianti. LE INSALATE, freschissime, 3 combinazioni inedite e appetitose." Confermiamo!

Le visite gustose da Ponte a Ponte : la panetteria Spiga d'Oro a Ponte Priula

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I giornalisti e i comunicaori dell'Associazione l'Altratavola  suggeriscono un percorso del gusto da Ponte della Priula, frutto dei loro ininterrotti vagabondaggi. A Ponte Priula fate un salto alla Il panificio-pasticceria SPIGA D'ORO, che offre alla sua affezionata clientela pane fresco tutti i giorni, oltre ad una ricca selezione di dolci artigianali. Potrai trovare pane speciale con cereali di tutti i tipi, per soddisfare il tuo appetito! 47, v. IV Novembre - 31058 Ponte Della Priula (TV) tel: 0438 445171    

L'Isola dei Morti

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Uno dei luoghi più simbolici nella zona del Medio Piave è senza dubbio l'Isola dei Morti, una piccola superficie in mezzo al fiume compresa tra il versante settentrionale del Montello e il paese di Moriago della Battaglia. Il nome richiama al macabro ritrovamento, nei giorni successivi alla Battaglia Finale , di migliaia di corpi senza vita di Arditi italiani, trascinati qui dalla corrente oppure colpiti dai proiettili austro-ungarici mentre cercavano di raggiungere l'altra sponda. Da subito questa isola divenne un luogo in cui si celebrò il grande sacrificio di questi soldati negli ultimi giorni di guerra. Negli anni '20 venne eretta una piramide di pietra con in cima una croce creata con del filo spinato e un elmetto . Sulle quattro pareti sono state collocate altrettante lapidi in pietra che riportano la poesia "La preghiera di Sernaglia" , composta da Gabriele D'Annunzio nel 1918. Nel secondo dopoguerra il parr

La Grande guerra nel Piave, Grappa e : L'Isola dei Morti-Moriago della Battaglia

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La pietà popolare subito dopo il conflitto generò un piccolo monumento su un isolotto affiorante sul quale si arenarono molti cadaveri trasportati dalla corrente del Piave, tanto da farlo nominare “Isola dei Morti”. Divenne quasi subito un luogo di pellegrinaggio in memoria dei caduti e delle azioni svolte dagli Arditi su quel tratto di fiume: venne trasformato in un vasto parco che oggi accoglie in un vasto piazzale centrale diversi monumenti e il tempio votivo “Madonnina del Piave”. Da non perdere: Fontigo di Sernaglia della Battaglia / Museo della Grande Guerra. Presso il Centro di Educazione Ambientale di Fontigo è visitabile una ricca esposizione di reperti restituiti dal fiume o donati da alcuni anziani recuperanti della zona. Vi si può riconoscere l’evoluzione tecnologica delle armi ma anche la commovente semplicità degli oggetti personali ritrovati nelle trincee di allora. Colfosco / Grotta del Cannone. Dove oggi si vede una grotta con la Madonna, negli ultimi gio

Museo della Grande Guerra di Fontigo

Il Museo della Grande Guerra di Fontigo (frazione di Sernaglia della Battaglia) è un'interessante realtà inserita all'interno del CEA, il Centro di Educazione Ambientale "Medio Piave". Nato in collaborazione tra la locale sezione di Legambiente e l'amministrazione comunale, offre ai visitatori la possibilità di ammirare i numerosi reperti ritrovati nella zona e scoprire la storia della Grande Guerra con un approfondimento sulla Battaglia Finale . Tutti gli oggetti presenti sono stati donati dalla popolazione del luogo oppure ritrovati lungo le rive ghiaiose del fiume Piave , distanti appena 2 chilometri. All'interno del museo il visitatore può vedere numerose armi, proiettili e resti di equipaggiamento militare , disposti in modo tale da poterne comprendere l'evoluzione tecnologica. Non mancano però gli oggetti di uso quotidiano che, al contrario, sorprendono per la loro semplicità, specie nell'ultimo periodo di

Forte Tombion

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Lungo la Strada Statale SS47 che collega Bassano del Grappa alla Valsugana è ancora ben visibile il Forte Tombion, una delle fortificazioni italiane più significative della zona. Si trova ai margini della sede stradale, poco più a nord dell'abitato di Cismon del Grappa , ed è stato parzialmente riconvertito a ristorante. Ciononostante, una parte del forte ha mantenuto le caratteristiche originali che sono perfettamente visitabili con l'autorizzazione del proprietario del ristorante. Il Forte Tombion venne costruito nel 1885 nel punto più stretto del corso del fiume Brenta, non lontano dal Covolo di Butistone, un'antica fortificazione di origine medievale ancora visibile. Le autorità militari italiane, intente nel rafforzare il nuovo confine dopo l'annessione del Veneto al Regno d'Italia (1866), avevano previsto la costruzione di una Tagliata che doveva bloccare la strada che collegava la zona di Bassano con la frontier

Forte Carpenedo

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La città di Venezia è conosciuta in tutto il mondo per la sua bellezza ed il suo fascino . Assieme alla Laguna ed alle sue piccole isole ricche di tradizioni è stata dichiarata Patrimonio Mondiale dell'Umanità da parte dell'Unesco . Una città ricca di storia, arte e detentrice di uno degli arsenali marini più potenti del Mare Mediterraneo che andava difeso dalle invasioni nemiche. Fu per questo motivo che le autorità cittadine iniziarono sin dal XIII secolo a rafforzare la Laguna, le isole e l'entroterra con delle fortificazioni militari a cui si aggiunsero, nel corso del XIX secolo, quelle francesi,austriache e, dal 1866, italiane. I nuovi vertici militari crearono infatti una nuova linea difensiva, oggi ben riconoscibile nei dintorni di Mestre, e composta da tre forti: il Gazzera , il Tron ed il Carpenedo . Quest'ultimo è senza dubbio il più interessante ed è oggi l'oggetto di un'opera di rivalutazione da parte di

La Grande Guerra da Ponte Priula a Zenson di Piave

Pochi luoghi hanno un potere evocativo come le rive del Piave. Transitando su uno dei ponti che lo attraversano, i segni della memoria collettiva si impongono alla vista: il cartello con la fatidica frase “Fiume sacro alla Patria”, la bandiera che sempre sventola in prossimità, i nomi dei luoghi e dei paesi che spesso terminano con la specificazione “della Battaglia”. Le tre poderose battaglie che si svolsero tra le due sponde (la battaglia d’arresto, novembre 1917; la battaglia del solstizio, giugno 1918; la battaglia di Vittorio Veneto, ottobre 1918) hanno avuto come protagonista involontario proprio il fiume, in quel tempo molto più energico e ricco per portata idrica. Sul fiume si esaurirono le estreme risorse dell’Austria-Ungheria e si ricostituirono le fortune del Regio Esercito e degli alleati: milioni di uomini guardarono verso l’altra sponda sapendo che, prima o poi, avrebbero dovuto confrontarsi con la forza della natura, oltre che con la crudeltà degli uomin

La Grande guerra nel Piave, Grappa e Montello : Borgo Malanotte a Tezze

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Presso il caratteristico Borgo di Malanotte si giocarono le sorti dell’azione offensiva delle truppe britanniche che, dopo aver conquistato l’isola di Papadopoli, avevano forzato il fiume e messo in difficoltà la 7^ Divisione austroungarica. Il borgo ospitava una delle centrali di tiro dell’artiglieria imperiale, riparata in un bunker sotterraneo ancora oggi conservato: per dare tempo allo schieramento di arretrare sulle posizioni di riserva, si decise di resistere ad oltranza proprio intorno a Borgo Malanotte. Il 27 ottobre, entusiasmati per il relativamente facile superamento della prima linea sull’argine, i soldati britannici si lanciarono contro il borgo riuscendo a conquistarlo a prezzo di molte perdite. La località fu ripetutamente persa e ripresa grazie a durissimi reciproci contrattacchi, finchè alle ore 16 cadde definitivamente in mano britannica. Il combattimento di Malanotte fu l'unico vero ostacolo incontrato dagli attaccanti, che nel giro di un paio di giorni

La Grande guerra nel Piave, Grappa e Montello : Cimitero Britannico a Tezze

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Nelle immediate vicinanze dei luoghi che videro l’impetuosa azione alleata svoltasi tra il 24 e il 29 ottobre 1918, una piccola porzione di suolo è stata donata al governo britannico per la sepoltura ed il ricordo dei soldati caduti. Il ruolo del Corpo di Spedizione Britannico nelle fasi conclusive del conflitto sul fronte italiano è ancora oggi oggetto di studio e di confronto tra storici, dato che la cavalleria inglese riuscì a superare le estreme difese imperiali abbondantemente prima che le armate italiane riuscissero a raggiungere Vittorio Veneto. Da questo fatto derivò una lunga contesa diplomatica e politica che ebbe conseguenze anche molto pesanti: per ben due volte la delegazione governativa italiana alla Conferenza di pace di Versailles si ritirò polemicamente, aprendo la strada alla propaganda interna che cominciò a parlare di “vittoria tradita”.

La Grande Guerra : Monumento alla 7 div. britannica / Maserada sul Piave

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Affiancato a due monumenti minori che ricordano l’eroismo dei fanti delle divisioni Veneto e Caserta nel giugno del 1918 e l’ardimento del 44º Reggimento Artiglieria, un bianco stelo prismatico conserva la memoria del passaggio della 7^ divisione britannica. Le truppe di Re Giorgio riuscirono a forzare il primo ramo del Piave solo grazie all’opera eccezionale dei pontieri italiani, sempre ricordati con ammirazione nella memorialistica anglosassone. Con un impegnativo stratagemma un ponte di equipaggio fu predisposto, costruito e usato durante la notte e repentinamente smontato e occultato all’arrivo del giorno. Per contro, l’artiglieria britannica diede grande prova di valore e di abilità fornendo, di concerto con le armi italiane, una massiccia ed efficace copertura di fuoco alle truppe in azione, senza aver avuto preventivamente il tempo di effettuare i consueti tiri di prova.

La Grande guerra nel Piave, Grappa e Montello : Molino della Sega a San Biagio di Callata

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Tra i miti della grande guerra particolarmente significativo è quello dei “Ragazzi del ‘99”, cioè dell’ultima classe di leva arruolata e impegnata al fronte. Costretto dagli eventi di Caporetto a dover rapidamente rimpiazzare le perdite, il Regio Esercito ordinò il richiamo dei ragazzi nati nel 1899 ed il loro immediato avvio all’addestramento militare. Quando il fronte si stabilizzò sul Piave fu necessario intervenire per contenere i tentativi di forzamento da parte dell’avversario, che intendeva sfruttare al massimo la debolezza operativa delle divisioni italiane. Al Comando Supremo non restò che immettere nella battaglia le forze fresche dei più giovani soldati, che alla spregiudicatezza dell’età univano anche l’ardimento coltivato dalla propaganda e dalla retorica del momento. Ebbe così inizio la valenza simbolica dei “Ragazzi del ‘99”, sempre citati come esempio della freschezza rigeneratrice della nazione e del sacrificio totale per la vittoria.

A Zenson di Piave, all'Albergo 21

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Mariangela e Salvatore gestiscono il Bar l'Albergo 1921 a Zenson di Piave. L'accoglienza è frizzante e simpatica. L'antico edificio trasuda storia : le pareti sono ricoperte di antiche foto del paese. Ecco una buona location per i servizi de L'Italia del gusto !

La storia di Zenson di Piave

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Per quanto  riguarda il toponimo l'Olivieri lo fa derivare da " gentio " poi dialetizzato in " zenso ", mentre il Fapanni si rifà alla tradizione di possessi della famiglia Zen.  Numerosi ritrovamenti (utensili e frammenti di armi) comprovano la datazione al II millennio a.C. del primo insediamento di Zenson.  La vicinanza all'inizio del corso navigabile del Piave costituì il motivo primo dell'insediamento: si trattava infatti di una posizione strategica per la sorveglianza dei traffici fluviali e durante le invasioni barbariche vi fu eretto un fortilizio detto "cigoto", distrutto in data anteriore al 1580 . La presenza dei Benedettini di Santa Maria di Pero impresse al territorio un certo sviluppo.  Intorno al 1470 i monaci fecero erigere a Zenson una chiesa dedicata al loro padre fondatore, San Benedetto, la quale non ebbe in principio una sua vita autonoma, dipendendo dalla Chiesa di San Mauro di Rovarè. Il XII secolo rappr

La Grande guerra nel Piave, Grappa e Montello : Ansa di Zenson / Zenson di Piave

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Il Piave rallenta la corrente in prossimità dello sbocco al mare e genera, come tutti i fiumi, una serie di anse che ne descrivono il corso: una delle prime anse è da sempre quella di Zenson, compresa tra alti argini. Divenne uno dei più sanguinosi ed infuocati luoghi di combattimento per più volte nel 1917/18, in coincidenza con le tre principali battaglie avvenute lungo il fiume. La drammatica crudeltà della guerra pose i contendenti affrontati e al riparo sotto lo stesso argine, divisi solamente da pochi metri cubi di terra. In particolare gli austroungarici ebbero a soffrire tremende perdite, essendo l’ansa circoscritta ed oggetto di feroci bombardamenti che valsero però la vittoria, anch’essa sanguinosa, delle armi italiane.

Sacrario militare di Fagarè della Battaglia

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Il Sacrario Militare di Fagarè della Battaglia è uno dei principali monumenti funebri dedicati ai caduti della Grande Guerra. Si trova poco distante dalla riva destra del Piave, in un punto strategicamente rilevante durante la Battaglia del Solstizio , dove il letto ghiaioso del fiume si restringe e crea una grande ansa . Ospita i corpi di 5.191 soldati italiani riconosciuti, di un austro-ungarico e di un americano nonché le spoglie di 5.350 combattenti rimasti ignoti. Il Sacrario che oggi si può visitare venne costruito nel 1933 dall'architetto Pietro del Fabbro e terminato due anni più tardi. In realtà, un primo monumento esisteva già dal 1919 quando Alterige Giorgi pensò ad un grande obelisco che ricordasse i caduti italiani e che celebrasse la recente vittoria italiana sull'esercito austro-ungarico. Questa grande opera fu affiancata poi da 4 bassorilievi ideati dallo scultore triestino Mascherini che ripercorrevano le tappe

Le visite per i percosi della Grande Guerra fra Ponte della Priula e Ponte di Piave

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Visita in incognito dei giornalisti e dei comunicatori dell'Associazione l'Altratavola fra Ponte della Priula e Ponte di Pave (Tv), al fine di individuare i luoghi della Grande Guerra e le 'tappe' del percorso per la trasmissione multimediale L'Italia del Gusto. Cimadolmi,Roncadelle, Negrisia,Ponte di Piave, Fagarè della Battaglia,San Biagio di Callalta e Zenson di Piave le comunità visitate.

L’INTERVISTA A MARTA VILLA E NICOLA SPAGNOLLI

GIOCO E MONTAGNA Dal 16 agosto al 3 settembre, nell’ambito del Festival Tra le Rocce e il cielo, sarà esposta “LA MONTAGNA NEI GIOCHI, I GIOCHI DALLA MONTAGNA. Una finestra aperta su memorie materiali, miti e immaginari tra’800 e ʼ900”.  A cura la mostra sono Nicola Spagnolli e Marta Villa. Proprio a loro chiediamo come è nata l'idea di realizzare questa mostra? L'idea di fare una mostra con questa tematica ci è venuta sostanzialmente perché volevano portare alla conoscenza del vasto pubblico alcune preziose collezioni che abbiamo potuto apprezzare in altri contesti. Aprire una finestra sul mondo dell'infanzia legata alla montagna ci è sembrata importante: questo tipo di argomento non è così frequentato, anche dagli stessi studiosi. Spesso il mondo dei bambini, dell'infanzia e dei giochi sono tenuti in minore considerazione, solo appannaggio degli specialisti di pedagogia. La mostra sul "Corriere dei Piccoli durante la Grande Guerra" esposta

"TRA LE ROCCE E IL CIELO 2013" IL FESTIVAL DELLA MONTAGNA IN VALLARSA DAL 29 AGOSTO ALL' 1 SETTEMBRE

TRA LE ROCCE E IL CIELO , il Festival della montagna vissuta con consapevolezza torna in Vallarsa dal 29 agosto all' 1 settembre . Mostre, film, incontri, uscite sul territorio, convegni, laboratori, concerti, spettacoli, presentazioni di libri arricchiranno i quattro giorni della manifestazione - organizzata dall'associazione culturale Tra le rocce e il cielo in partnership con Accademia della montagna del Trentino - che si svolge nel suggestivo e incontaminato ambiente della Vallarsa (TN), all'ombra delle Piccole Dolomiti. Il lavoro dell'uomo in montagna, la scrittura in lingua madre, la Grande Guerra e i giochi di montagna saranno gli argomenti principali del Festival 2013. La prima giornata del Festival, giovedì 29 agosto, sarà dedicata all’ arte della montagna e si concluderà con il divertentissimo film di Buster Keaton, adatto per adulti e bambini, “Go west – Io e la vacca” musicato dal vivo da Marco Dalpane e l’ ensemble Musica nel buio.

Tra le rocce e il cielo in Vallarsa dal 29 agosto all'1 settembre

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TRA LE ROCCE E IL CIELO , il Festival della montagna vissuta con consapevolezza torna in Vallarsa dal 29 agosto all' 1 settembre . Mostre, film, incontri, uscite sul territorio, convegni, laboratori, concerti, spettacoli, presentazioni di libri arricchiranno i quattro giorni della manifestazione - organizzata dall'associazione culturale Tra le rocce e il cielo in partnership con Accademia della montagna del Trentino - che si svolge nel suggestivo e incontaminato ambiente della Vallarsa (TN), all'ombra delle Piccole Dolomiti. Il lavoro dell'uomo in montagna, la scrittura in lingua madre, la Grande Guerra e i giochi di montagna saranno gli argomenti principali del Festival 2013. La prima giornata del Festival, giovedì 29 agosto, sarà dedicata all’ arte della montagna e si concluderà con il divertentissimo film di Buster Keaton, adatto per adulti e bambini, “Go west – Io e la vacca” musicato dal vivo da Marco Dalpane e l’ ensemble Musica nel buio.

GustaTrevignano, gli appuntamenti autunnali e la Via della Lana

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GustaTrevignano, la speciale manifestazione promossa dalla Pro Loco di Trevignano, 'vira' ormai verso gli appuntamenti autunnali che prevedono la realizzazione domenica 29 settembre di una giornata agro-culturale sui temi della pastorizia presso il ristorante Le Gourmet. Sabato 5 ottobre la serata enogastronomica, dedicata alla carne di agnello, grazie alla collaborazione con l'azienda di Giuseppina Stach. L'Ufficio Stampa di GustaTrevignano ha così incontrato a Follina il Lanificio Paoletti, al fine di inserire nella manifestazione culturale la 'storia' de La Via della Lana, l'originale appuntamento che la Pro Loco di Follina ha organizzato quest'anno. "Follina deve il suo nome all'attività di ”follatura“ dei panni di lana che si diffuse qui a partire dal XII secolo grazie all'abbondanza di pascoli e corsi d'acqua. É il nome stesso del paese quindi ad evidenziare quanto l'arte della lavorazione della lana si si

Padova e la Grande Guerra

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Il progetto 'Comunicare per Esistere, I percorsi della Grande Guerra', fa tappa con la troupe della trasmissione multimediale l'Italia del Gusto a Padova, in collaborazione con il Cenacolo del Gusto dell'Associazione l'AltraTavola. Il Veneto della Grande Guerra non è solo il Piave e il Grappa, ma anche Venezia, Treviso e Padova, tre città che rientrano fin dal 1915 in zona di guerra e che dopo Caporetto acquistano un’importanza fondamentale per la resistenza fino all’offensiva finale di Vittorio Veneto. Spazi urbani militarizzati per la presenza di caserme, ospedali, case del soldato, bordelli e che sono popolati di soldati, ma anche di medici, crocerossine, giornalisti e “borghesi della guerra”. Città che tra il 1917 e il 1918 si ritrovano quasi in prima linea per la vicinanza del fronte, quindi a tutti gli effetti le città “nazionali” della guerra italiana.

La Polenta Cup a Dignano d'Istria

L'Ente turistico della Comunità di Dignano d'Istria ha invitato la redazione della trasmissione multimediale L'Italia del Gusto a partecipare alla Giornata della città & Polenta Cup , Programma d'intrattenimento e manifestazione gastronomica,il 9 agosto,Festa dei Bumbari. La Polenta Cup è una gara nella preparazione di piatti a base di polenta che ha impegnato una decina di coppie, alcune delle quali formate da personaggi popolari. «Con questa iniziativa vogliamo valorizzare la cucina tradizionale - ha sottolineato il sindaco Claudio Vitasovic - lasciando spazi di manovra anche alla creatività dei concorrenti».Alla Comunità degli Italiani è stato presentato il progetto per il rilancio di una tradizione che si va affievolendo: la produzione del tipico «Vin de rosa», ottenuto dall'uva essicata.

La Grande Guerra in Croazia

La Presidenza del Cenacolo del Gusto dell'Istria si è incontrata in questi giorni a Dignano,per individuare i luoghi della memoria della Grande Guerra da inserire nel percorso informativo del progetto Comunicare per Esistere. Prima dello scoppio della grande guerra, la penisola balcanica era suddivisa in sei grandi aree di influenza: i regni indipendenti di Serbia, Montenegro, Albania, Bulgaria e Romania e l'Impero Austro-ungarico. L'Austria amministrava la Bosnia e l'Erzegovina, riunite in un'unica entità regionale, la Slovenia suddivisa tra il Litorale austriaco che comprendeva anche la città di Trieste, il Regno di Croazia e Slavonia e la regione della Carniola; la Croazia, suddivisa nel Regno di Croazia e Slavonia e nella regione della Dalmazia; e la Voivodina divisa tra regno di Croazia e quello d'Ungheria. Dopo la conclusione delle Guerre balcaniche, nel 1913, il Regno di Serbia aveva annesso le regioni della Macedonia, del Kosovo e