Il Buon Paese - I sapori d'estate, con Fabio Stefanon (Montebelluna ) e Andrea Semenzin (Caerano San Marco)


I giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa hanno proposto un incontro di informazione

a Montebelluna (TV), sul tema i 'Sapori d' estate'.

Fabio Stefanon,nume tutelare de La Bottega dei Sapori Crai di Pederiva, ha presentato alcune 

soluzioni gastronomiche di grande pregio.


Ha accompagnato la degustazione la sapienza artigianale di Andrea Semenzin (Panificio Antico Forno di Caerano San Marco), panettiere e pasticciere.

L'Antico Forno di Andrea Semezin a Caerano san Marco è una delle attività che ha reso possibile la nascita del Percorso Internazionale La Via del Pane e che, ostinatamente, persegue la propria strada fatta di artigianalità ed eccellenza. Pensate un po' che da questo antico forno, escono ancora le mitiche rosette.

Il Percorso Internazionale I Mulini del Gusto e le Vie del Pane, affonda le proprie radici in visite gustose d'altri tempi, quando ancora la ricerca e la scoperta di artigiani virtuosi era un'impresa memorabile.

Oggi tutti parlano di qualità e di eccellenza, troppo spesso a vanvera.

Così i giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa hanno deciso di rituffarsi nella propria storia,

per riportare a galla le ragioni di battaglie mai sopite.



Si è partiti da Il Brace del Salumificio Villani.

“Il Brace – racconta Fabio-, è fatto con cosce di suino selezionate e controllate, una carne morbidissima e gustosa grazie alla doppia cottura, a vapore e alla griglia. Prodotto di alta gastronomia condito con erbe e spezie quali alloro, ginepro, pepe bianco e rosmarino, per dargli un sapore unico, tipico dell’arrosto fatto in casa. Artigianale nell’aspetto per la forma irregolare e la legatura a mano.”


  



E' seguita poi la degustazione di un Prosciutto di Parma (sempre del Salumificio Villani) di 30 mesi.

Lavorato e stagionato a Langhirano (Parma), secondo il disciplinare della DOP. Tutto parte dalla migliore materia prima italiana e dal saper fare: solo cosce selezionate per peso all’origine per arrivare ad una stagionatura fino a 30 mesi. La maestria del Salatore e l’esperienza del Cantiniere fanno il resto. Dolcezza impareggiabile. Profumo, sapore e personalità ben distinti.

Per quanto riguarda la Strada de Formaggi, Fabio Stefanon ha proposto la mozzarella La Perla del Mediterraneo.

“Simbolo dell’eccellenza gastonomica campana ed italiana, la nostra Mozzarella di Bufala Campana DOP prodotta solo con il migliore latte bufalino della Piana del Sele, è il nostro orgoglio, con il suo ineguagliabile bouquet d’aroma, il sapore dolce e raffinato.Lo storico caseificio è nella Piana del Sele, all’ombra dei meravigliosi Templi di Paestum, incastonata tra la Costiera Amalfitana e il Parco del Cilento.Dagli anni ’90 i fratelli Pasquale e Davide Colangelo, con l’intero staff, si dedicano con inesauribile amore ed impegno, seguendo le antiche tradizioni di famiglia. È per questo che la nostra passione si sente in ognuno dei nostri prodotti.Forti dei continui riconoscimenti qualitativi per l’alta specializzazione raggiunta nelle nostre produzioni, il nostro settore ricerca e sviluppo, è inoltre in costante fermento per offrire ai nostri clienti ricercate novità, da affiancare alla linea di prodotti tipici.”

Nel 2007, il Caseificio, in collaborazione con la Seconda Università di Napoli, ha messo a punto e brevettato tra i primi la Mozzarella di Bufala senza lattosio. Una novità assoluta nel mondo caseario, ottenuta con l’introduzione nel processo produttivo di un enzima che elimina il lattosio nella fase di lavorazione.


La seconda proposta ha un rapporto speciale con il Territorio : il morlacco del Grappa.

Il Morlacco (Morlac in veneto settentrionale), o Burlacco, è un formaggio tradizionale veneto prodotto nell'area del massiccio del Grappa, comprendente vari Comuni delle province di Belluno, Treviso e Vicenza.

La denominazione è riferita ai morlacchi, antica popolazione delle Alpi Dinariche, ormai quasi estinta, un tempo dedita alla pastorizia e depositaria dell'originario metodo produttivo di questo formaggio.

I pastori del monte Grappa usavano fare un formaggio di latte vaccino tenero, magro, a pasta cruda, che prendeva il nome dalla loro terra d'origine, la balcanica Morlacchia. Il latte era quello delle vacche Burline, unica razza bovina del Veneto, che sta rischiando di scomparire. Oggi il Morlacco è prodotto ancora in alpeggio con il latte scremato della mungitura serale, al quale si aggiunge quello intero munto il mattino. Dopo 15 giorni è pronto, ma può essere consumato entro tre mesi.



  

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