Palazzolo dello Stella – La Storia

 


Il primo documento in cui si faccia riferimento esplicito a Palazzolo, risale al maggio dell’anno 762 d.C. al tramonto della dominazione longobarda. In quel documento detto della “donazione sestense” si cita per tre volte un “molino in palaciolo”. Interessante invece è il modo in cui in ogni epoca le architetture del centro abitato si sono sovrapposte a quelle che le avevano precedute, modo in cui si legge l'evoluzione di secoli di presenza umana sul territorio. Il sito, infatti, per le sue caratteristiche morfologiche si è prestato nei millenni allo sviluppo di insediamenti umani.

L'origine e la fondazione di Palazzolo risale all'epoca romana quando le legioni si spinsero e si insediarono in questi territori. Gli stessi militari romani erano anche abili costruttori e realizzarono rapidamente lungo le sponde del fiume Anaxum un fortilizio, detto CASTRUM, dalla planimetria ordinata, geometrizzata per assolvere alle funzioni logistiche di difesa e presidio.

I forti romani erano sempre organizzati come una città con due vie che dividevano il castrum in quattro grandi rettangoli a loro volta suddivisi in aree più piccole da altre vie. Le due direttrici principali erano chiamate cardo e decumano maximus, e partivano da quattro porte che erano disposte una per lato, le vie si incrociavano poi al centro del forte ove era presente una piazza (Forum) circondata dagli alloggi degli ufficiali più alti, come Tribuni militari e Prefetti. Attorno alle restanti vie si affacciavano altri servizi di utilità pubblica e strategica militare.

L'abitato di Palazzolo di origine romana, situato fra l'antica Via Annia e il fiume Stella, ha mantenuto le proprie caratteristiche in quanto punto nodale di commerci fluviali e stradali. L'evoluzione da probabile presidio militare sulla Via Annia a centro annonario di un'area di colonizzazione romana, in posizione intermedia tra le due grandi città di Concordia e di Aquileia, si riflette anche sull'impianto urbano che si trasforma da precario accampamento (probabilmente costituito da capanne e difeso da palificati) a stabile struttura in muratura.

Dalla dominazione longobarda di cui si è accennato in riferimento alla donazione sestense del 762 d.C. le documentazioni riferiscono di Palazzolo come sede di giudizio dell’avvocato patriarcale di Aquileia, del conte di Gorizia e gastaldia del Patriarcato di Aquileia.


Rispetto al ruolo di Palazzolo nel Patriarcato, questo non era secondario visto che strinse un’alleanza con Aquileia, Marano, Monfalcone, Cervignano a sostegno del Patriarca contro i nobili capeggiati dal conte di Gorizia. Questo costò a Palazzolo, nel 1382, la presa ed i saccheggo da parte di truppe udinesi e successivamente, sei anni dopo, di quelle padovane alleate con i cividalesi.

Nel 1420 si stabilì , infine la dominazione della repubblica di San Marco, Venezia. Durante la dominazione veneziana, nel 1513, il Senato della Repubblica Veneziana assegnò il paese come feudo al Nobile Girolamo Savorgnano che vi esercitò il potere di Giurisdicente.

Nelle ulteriori trattative di pace definite durante la Dieta di Worms, si confermò l’assegnazione di Palazzolo a Venezia. Ma quando una delegazione della repubblica veneta giunse nel paese per prenderne possesso, “quel degan non volse, dicendo voler stare sotto l’impero” e quel “degan” stava parlando certamente a nome della comunità.

Non valsero quelle parole e Palazzolo si inserì nell’ambito della Repubblica di Venezia che aveva qui una sua area di confine con i territori “imperiali” di Precenicco con i quali i rapporti anche di concorrenza economica risultavano difficili.

Nel 1655 il fuoco distrusse la chiesa parrocchiale il cui valore di pieve matrice successivamente ridotto a cappellania senza cura; (solo nel 1906 la chiesa palazzolese fu ripristinata nei suoi titoli di pieve matrice). Subì la dominazione francese e quindi quella austriaca. Gli ideali risorgimentali si fecero sentire nella comunità di Palazzolo se il palazzolese Luigi Riva fece parte della spedizione dei Mille con Garibaldi che addirittura accompagnò all’incontro di Teano.

Dopo la III° guerra d’indipendenza, nel 1866, Palazzolo entrò a far parte del territorio nazionale assumendo per l’appunto la specificazione “dello Stella".





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