La Morra, Borgo del gusto grazie ai vini dell'Agricola Marrone

 

IL BAROLO DOCG 2020 DI MARRONE DEGUSTATO DA BORGHI D’EUROPA

Nuova degustazione a tavola per la redazione della Testata Giornalistica Borghi d’Europa: parliamo del Barolo Docg 2020 dell’Agricola Marrone di La Morra.

Marrone è una consolidata realtà langarola che lavora e si prodiga a favore del proprio territorio con passione e competenza e offre ai propri clienti la possibilità di gustare piatti stagionali e di tradizione, capaci di esaltare ogni etichetta.

Il Barolo Docg 2020 alla vista si presenta con un colore rosso rubino e un’unghia più granata, al naso è intenso, con delle note di piccoli frutti rossi ancora piuttosto croccanti, una fragranza floreale che ricorda la viola e delle note di cacao amaro.

Al palato si discosta un po’ dal naso perché risulta caldo e strutturato, con un finale abbastanza lungo, che fa capire quanto potenziale evolutivo abbia questo rosso, al momento giovanissimo.

L’abbinamento scelto e consigliato da Borghi d’Europa per il Barolo Docg 2020 di Marrone sono state delle pappardelle al ragù di chianina, che si sposano bene con la struttura e la persistenza del rosso.


Evviva!

Alessio Dalla Barba



 Morra, nella zona di produzione tipica del vino Barolo, è situato a 13 chilometri da Alba e comprende le frazioni Annunziata, Berri, Rivalta e Santa Maria. E’ luogo di svago e vacanza, grazie alla sua posizione invidiabile sull’alto della collina.

Sulla piazza centrale del paese si affacciano la barocca chiesa di San Martino e la Confraternita di San Rocco; in un angolo un piccolo giardino triangolare cresce sulla terra dell’antico cimitero, di fronte il Municipio e l’antica casa del corpo di guardia.

A due passi, nella Cantina Comunale, si possono degustare e acquistare i vini di La Morra. Più in alto, in piazza Castello, è possibile godere di uno dei punti di vista più spettacolari su tutte le Langhe.

Nella frazione dell’Annunziata è da segnalare l’ex abbazia benedettina di S. Martino di Mercenasco, dove ha sede il Museo Ratti dei vini.

Da qui partono i sentieri del vino e la “Mangialonga”.

Storia

Di antiche origini, Murra fu fondata verso la fine del XII secolo dal Comune di Alba: gli abitanti furono considerati cittadini albesi fino a quando, più tardi, La Morra divenne libero Comune.

Sull’origine del nome, alcuni vogliono derivi da “murra”, toponimo benedettino indicante “luogo chiuso”, circondato da muretti in pietra, nel quale veniva custodito il bestiame (pecore e capre soprattutto); altri da “mora”, il gradevole frutto del rovo; altri ancora da “mola”, macina da mulino come quelle che un tempo venivano estratte e lavorate in località Croera, sotto al Bricco del Dente.

Dal 1340 il paese venne in possesso dei Falletti poi Marchesi di Barolo e di questi seguì le alterne vicende.

Vide il proprio castello distrutto dai francesi nel 1542 e l’abbattimento delle porte di S. Martino e del Mercato.

La Morra ha Statuti propri che datano 1402, nei quali viene citato il vitigno “Nebiolium” (l’attuale Nebbiolo) atto alla produzione di ottimo vino.





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