MORTADELLA BOLOGNESE D’ALTRI TEMPI TANTE SPEZIE NELLA PIÙ ANTICA RICETTA (VINCENZO TANARA, 1644′)
Vincenzo Tanara, valente agronomo bolognese del sec. XVII, nel suo celebre trattato L’economia del Cittadino in villa, apparso nel 1644, ci offre quella che può essere considerata la prima ricetta “codificata” della Mortadella. È minuziosa perfino nella scelta e preparazione dei budelli. Nonostante il Tanara sia bolognese, quindi a perfetta conoscenza dei segreti della compagnia dei Salaroli, Ia sua ricetta è molto differente da quella di oggi per la presenza di zucchero, di varie spezie (pepe, cannella, chiodi di garofano, noce moscata, grani di muschio) e di malvasia o altro vino purchè “ottimo” nonché di “cascio grattato” (!) una vera novità. Come budello viene consigliato l’intestino cieco (cee) di maiale ma anche vitello o manzo. Viene descritta con precisione anche Ia fase della stufatura. “Per ogni libbre cento di Mortadelle che si vogliono fare, bisogna prima preparare la terza parte, cioè libbre trentatre e oncie quattro di carne grassa di gola o panzetta e questa...