La Bisiacaria - Il viaggio del gusto riparte dalla Ostaria Bepi Meo di Bruno Tirel, a San Canzian d'Isonzo


Nel 2010 i giornalisti della rete di informazione de L'Italia del Gusto iniziavano un viaggio del gusto in Bisiacaria.

La Bisiacaria (Bisiacarìa in dialetto bisiaco, Bizjakarija in sloveno) è la denominazione attribuita ad una zona geografico-linguistica posta nella parte meridionale della provincia di Gorizia, inclusa in un immaginario triangolo avente per vertici il golfo di Panzano, il fiume Isonzo dalla foce a Sagrado e il limite occidentale dell'Altopiano Carsico. Questo territorio trova una sua definizione più dal punto di vista linguistico che geografico essendo infatti l'area in cui si parlava il dialetto bisiaco, una particolare variante autoctona del veneto fortemente influenzata dal friulano.

Storia

La storia della Bisiacaria rimase legata per secoli alla storia del Friuli, con cui divise le sorti. Fece parte del Ducato longobardo friulano (568-776 d.C.), poi del Marchesato franco del Friuli (776-952 d.C.), e dello Stato Patriarcale friulano (1077-1420). A nord di Monfalcone verso il 1122 si separò dai territori patriarcali la vasta Contea di Gorizia. Verso il 1411 Venezia dichiarò guerra allo stato patriarcale, che sconfitto nel 1420 fu infine incorporato col nome di Patria del Friuli nel corpo dei domini veneti di terraferma.

Dopo l'estinzione dei Conti di Gorizia-Tirolo (1500) ci furono aspre contese tra Repubblica Veneta e Casa degli Asburgo per definire la spartizione territoriale della regione, in un susseguirsi di guerre che si conclusero appena nei primi anni del Seicento. Nel 1521 con la “Dieta di Worms” il territorio friulano venne comunque spartito in modo che ai veneziani restassero il Friuli centrale, Monfalcone ed il Friuli occidentale mentre all’Austria andò il Friuli orientale con Gorizia ed Aquileia. Monfalcone e il suo territorio si trovarono quindi a formare un'enclave veneziana totalmente circondata da terre arciducali. Nel 1797 Napoleone pose fine alla Repubblica di Venezia e con il Congresso di Vienna del 1815, la Bisiacaria passò all'Austria all'interno della contea di Gorizia mentre il resto del Friuli entrò nell'ambito del Regno Lombardo-Veneto.

Nel 1866 il Friuli centrale e occidentale passò all'Italia, mentre la Bisiacaria, continuò a far parte dell'austriaca Contea di Gorizia e Gradisca fino alla fine della prima guerra mondiale. Dopo il passaggio all'Italia nel 1919, venne inclusa nella Provincia di Gorizia ma durante il fascismo venne spostata sotto la provincia di Trieste (1923-1943), con l'eccezione di Sagrado, aggregata prima a Udine quindi a Gorizia. Tornò a far parte della Provincia di Gorizia nel secondo dopoguerra, a causa del distacco dall'Italia del Territorio di Trieste, amministrato allora da un governo militare alleato. La Bisiacaria rientra quindi sia nella definizione di Friuli storico, che in quella di Venezia Giulia (come il resto della provincia di Gorizia e la bassa friulana ex austriaca).


Il Cammino delle Identità riprende oggi quel viaggio del gusto, facendo tappa a San Canzian d'Isonzo,alla Ostaria da Bepi Meo di Bruno Tirel.




Annota il Toiuing Club Italiano : "Una caratteristica e allegra osteria in pieno centro storico, dall'ambiente caldo e familiare: quadri alle pareti, pentole in rame appese al soffitto, tavoli in legno e dettagli con pietra a vista. Il locale è il sogno realizzato di Bruno Tirel, chef e patron che, dopo un'esperienza ventennale nel settore, ha finalmente deciso di aprire un'attività tutta sua. Dalla cucina escono soprattutto piatti a base di carne, abbinati a verdure di stagione, formaggi o salumi; specialità della casa: lo spiedone".


La Bottega dei Ricordi

30.08.2010 | Itinerari del GustoInserisci una news

180 anni dell'Imperatore Francesco Giuseppe all'Osteria Bepi Meo a San Canzian d'Isonzo


In provincia di Gorizia

Se fosse ancora vivo, il 18 agosto di quest'anno l'imperatore Francesco Giuseppe I avrebbe compiuto 180 anni.

Così oltre 150 persone, bisiache, ma non solo, hanno festeggiato di par loro a suon di boccali di birra e specialità mitteleuropee il 180esimo compleanno dell'imperatore d'Austria e Ungheria Francesco Giuseppe nella trattoria da Bepi Meo di San Canzian. "Seduti alle tavolate allestite nel giardino del locale, uomini e donne in completo tirolese, pronti ad applaudire la musica tratta dalla tradizione e dal folclore austriaco dal complesso goriziano Trio Toc4i, composto da quattro giovani musicisti che con strumenti acustici amano reinterpretare un repertorio di musiche friulane, slovene e balcaniche." (Il Piccolo). Bruno Tirel, nume tutelare dell'Osteria, vestito alla foggia austriaca, ha fatto arrivare sulle tavole del locale di San Canzian, salumi affumicati e cetrioli, gnocchi carinziani con erba cipollina, spaetzli con cinghiale e gnocchi di pane con gulash suppe o fagiano, bracioline di cinghiale e filettini di capriolo, un inedito sorbetto alla birra e il dolce simbolo della Vienna asburgica e attuale, la Sachertorte, affiancata comunque anche da torte bavaresi ai frutti di bosco.

Bruno Tirel è dal 2008 delegato della rete di informazione l'Italia del Gusto per la Bisiacaria ed ha avuto il merito di far inserire San Canzian d'Isonzo nella rete dei Borghi Europei del Gusto.

Proprio in questi giorni ha ricevuto l'invito ufficiale di interpretare l'incontro di preparazione al Festival Europeo del Gusto ( che si terrà in dicembre in Veneto), che presenterà le eccellenze friulane scelte dai giornalisti e dai comunicatori dell'associazione l'Altratavola per l'evento internazionale.

Una bella soddisfazione,che va ad aggiungersi ad un ricco percorso umano e professionale.


Osteria da "Bepi Meo"

Via Romana, 46

San Canzian d' Isonzo (GO) – 34075





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