Il turismo culturale in Macedonia del Nord



 di Dejan Georgievski, Skopje


Il turismo culturale non e purtroppo particolarmente sviluppato in Macedonia. Ed è una constatazione triste considerando che la Macedonia avrebbe molto da offrire. Vi sono ad esempio molte necropoli e se ne scoprono continuamente di nuove. Sulla strada che collega Skopje a Ohrid, via Bitola, se ne incontrano tre. Quella di Skupi (vicino a Skopje sulla strada per il Kossovo), quella di Stobi (circa 20 km a sud di Veles) e quella di Heraclea Lynkestis (nei pressi di Bitola). Ma questi siti archeologici non sono stati ancora del tutto esplorati ed oltre a passeggiare attorno alle solenni rovine non vi è molto d’altro da fare. Non vi è alcun museo, i siti sono indicati malamente e, se possibile, ancor peggio pubblicizzati. Non è nemmeno possibile acquistare quei souvenir tanto amati dal turista medio. Quegli oggettini ideali da mostrare agli amici quando vengono a cena.

Un’altra opportunità per chi volesse fare del turismo culturale è la visita dei monasteri ortodossi. Tutti questi ultimi, senza eccezioni, si trovano in località estremamente suggestive.

Presso i monasteri è possibile passare la notte, in modo poco costoso, anche per gli standard macedoni, ed è possibile in parte condividere alcuni momenti della vita monastica. Se serve indicarne uno in particolare, io consiglierei quello di San Jovan Bigorski, che si trova nel canyon del fiume Radika. Le icone del monastero sono tra le opere di intaglio più rilevanti dell’intera area balcanica.

Altro festival di un certo rilievo, che si tiene a Skopje da più di vent’anni, è il “Skopsko Leto”. Concettualmente simile a quello di Ohrid è composto di una serie di piccoli festival affiliati, come ad esempio l’OffFest, un festival di musica con ospiti dal mondo intero, un festival blues ed un festival di musica rock.



Una vera e propria chicca, per gli appassionati di musica tradizionale, è il Festival di musica e strumenti tradizionali “Pace Atanasovski” che si tiene il primo fine settimana di giugno a Dolneni, un villaggio non lontano da Prilep. Vi partecipano musicisti provenienti dall’intera Macedonia e questi ultimi si confrontano in un anfiteatro naturale nei pressi del villaggio. Per chi non ne ha abastanza è possibile anche visitare la sfilata di “Ilindenski Denovi”, composta da gruppi musicali e di danza popolari a Bitola. Quest’ultima si tiene il 2 di agosto, anniversario di una rivolta popolare contro gli occupanti ottomani. Altro appuntamento da non perdere è il Balkan Festival di danza popolari che si tiene ad Ohrid ad agosto innoltrato.

Tra gli altri festival che vale la pena menzionare quello dedicato al drammaturgo Vojdan Cernodrinski, il primo a scrivere in lingua macedone, che si tiene ogni anno a Prilep.

Le tradizioni, almeno apparentemente, giocano un ruolo importante nella vita culturale estiva macedone. Probabilmente l’evento più conosciuto è la “Galicka Svadba”, il matrimonio di Galicnik, che si tiene nell’omonimo villaggio, nella Macedonia occidentale, alla fine di luglio. Coppie provenienti da tutto il Paese si candidano per essere quella che avrà l’onore di essere sposata durante l’evento.

Naturalmente occorre essere abbigliati nel modo più tradizionale. Una corsia preferenziale è comunque sempre riservata alle coppie del villaggio, ma a volte il posto è vacante poiché sono moltissimi gli abitanti di Galicnik, conosciuti come ottimi muratori, che sono emigrati a lavorare all’estero.

Un problema del turismo culturale in Macedonia è che è eccessivamente concentrato, almeno per quanto riguarda l’estate, lungo le rive del lago di Ohrid. E questo implica che molte delle opportunità esistenti sono in parte dissipate da un pubblico molto più interessato a lunghi bagni solari …


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