Alla scoperta dei lambruschi

 





 


 

Un vino giovane, spumeggiante gioioso; ma chi ha detto che sia uno solo?


Il Lambrusco rappresenta un grande successo commerciale del nostro panorama enologico, premiato tanto sul mercato nazionale, che all’estero da vendite record. Nella GDO italiana, il Lambrusco è il vino più venduto in assoluto a volume e il secondo a valore dopo il Chianti, con ben 47 milioni di euro (dati 2017). Per quanto riguarda i mercati esteri, l’export di vino italiano nel 2017 ha toccato complessivamente la cifra di 6 miliardi di euro. Anche in questo comparto il Lambrusco conferma il suo appeal, con esportazioni superiori ai 250 milioni, destinate soprattutto alla Germania, USA, Canada, UK. Francia, Cina, Russia e Giappone (fonte: vino.com)

Questo vino ha un unico difetto: è anche troppo piacevole ed economico. Ciò ha fatto sì che per parecchio tempo sia stato prodotto in maniera un po’ sbrigativa e puntando più sul prezzo contenuto che sulla qualità.

Ciò nonostante negli anni ’60 del secolo scorso questo vino è ha avuto un boom nelle esportazioni, grazie soprattutto all’ottimo sapore e al costo assai contenuto.

Le esportazioni crebbero particolarmente negli Stati Uniti, per merito soprattutto di due grandi protagonisti del nostro export vinicolo: Cantine Riunite di Reggio Emilia e Giacobazzi di Nonantola.

Dopo un periodo di “grande effervescenza” commerciale, si incominciò ad avvertire la concorrenza, soprattutto sui mercati internazionali, di altri vini, ancora meno costosi, provenienti da altri Paesi.

I produttori di Lambrusco non si persero d’animo ed iniziarono a valorizzare le caratteristiche delle diverse varietà di Lambrusco.

Infatti di quel vino presenta diverse varietà di vitigno, dovute anche alla zona di produzione. Infatti, anche se l’immagine di Lambrusco è spesso legata a Modena e soprattutto a Sorbara, esistono altri territori altrettanto vocati, da cui provengono vini uniti dalla stessa gioiosa piacevolezza, ma ben differenti per colore aromi e sapore.

Dunque abbiamo le tre tipologie di Modena, le prime tre doc, risalenti al 1970: SorbaraGrasparossa di Castelvetro e Salamino di Santa Croce, alle quali nell’anno successivo si aggiunse quella del Lambrusco Reggiano.

Finalmente, nel 1976 è nato il Consorzio volontario Lambrusco Doc Mantovano, all’interno del Consorzio Provinciale Vini Mantovani, che tutela i vini doc prodotti in due sottozone: l’Oltrepo Mantovano e il Viadanese Sabbionetano oltre ad una igt nel territorio di Quistello.

Vediamo ora le principali tipologie di Lambrusco DOC:

Lambrusco di Sorbara, detto anche Lambrusco della Viola, per via del caratteristico aroma floreale, composto da un minimo del 60% del vitigno omonimo ed un max. 40% di Salamino. Il colore va dal Rosso Rubino al Rosato, mentre all’olfatto presenta note di grande finezza di viola e ribes. Il sapore è fresco e delicato corpo non particolarmente pronunciato. Gradazione alcolica minima di 10,5°. Le tipologie sono: rosso o rosato; secco, abboccato, amabile e dolce.

Lambrusco Salamino di Santa Croce.Prodotto con almeno il 90% dell’uva omonima ed il resto di altre uve Lambrusco, presenta colore rosato o rosso rubino, con sfumature tendenti al viola, ed un’effervescenza persistente; con note olfattive fruttate. Al gusto è fresco, sapido, armonico e lievemente tannico. Gradazione alcolica minima 10,5°. Le tipologie sono: rosso o rosato; secco, abboccato, amabile e dolce.

Lambrusco Grasparossa di Castelvetro. Prodotto con almeno l’85% dell’uva omonima ed il resto di altre uve Lambrusco, presenta colore rosato o rosso rubino intenso, con sfumature violacee e effervescenza mediamente persistente. All’olfatto: note vinose e di frutta fresca, mentre al palato dà sensazioni fresche, piacevolmente acidule. Gradazione alcolica minima 10,5°. Le tipologie sono: rosso o rosato; secco, abboccato, amabile e dolce.

Lambrusco Reggiano. Prodotto dai Lambruschi: Marani, Salamino, Maestri Montericco e Sorbara, uniti ad un max. 15% di Ancellotta e Malbo; presenta colore rosato o rosso rubino di media intensità, con note violacee e effervescenza mediamente persistente. All’olfatto: profumi intensi e fini con buona persistenza, con note floreali e di frutta fresca, mentre al palato si presenta fresco e vivace, di medio corpo. Gradazione alcolica minima 9,5°. Le tipologie sono: rosso, rosato e novello; fermo e frizzante; secco, abboccato, amabile e dolce.

Reggiano Lambrusco Salamino.Prodotto dal Lambrusco: Salamino, per almeno un 85% uniti ad Ancellotta, Lambrusco di Sorbara, Lambrusco Marani, Malbo Gentile, per un max. 15%. Presenta colore rosato o rosso rubino. All’olfatto: profumi intensi e fini con buona persistenza, con note floreali e di frutta fresca, mentre al palato si presenta fresco e vivace, di medio corpo. Gradazione alcolica minima 9,5°. Le tipologie sono: rosso, rosato; fermo e frizzante; secco, abboccato, amabile e dolce.

Lambrusco Mantovano. La zona geografica della denominazione Lambrusco Mantovano DOC comprende due sottozone, la sottozona dell’“Oltre Po mantovano, area sita a destra del fiume Po e la sottozona del Viadanese-Sabbionetano”, cioè il territorio compreso fra il fiume Oglio e il fiume Po. Le caratteristiche del Lambrusco Mantovano Oltrepò Mantovano rosso DOC sono: colore rosso rubino, profilo olfattivo piacevole e fruttato, mentre al palato risulta sapidofrescosecco e morbido. Quelle del Lambrusco Mantovano Viadanese-Sabbionetano rosso DOC sono: un colore rosso rubino, un profumo piacevole, e fruttato, mentre al palato risulta sapidoFrescoseccomorbido.

Varietà di colori dei Lambruschi

Non ci resta che assaggiarli, brindando alla salute!

Gianluigi Pagano


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