Terre del Sud : La giornata del 24 febbraio a Salerno: Luigi Veronelli le De.Co.: identità ed unicità

 



Il peggior vino contadino è migliore del miglior vino d’industria”. Ed ancora: “Siamo di fronte ad un mutamento sociale di proporzioni inaudite. Fallito il tentativo di schiavizzare l’umanità con la violenza, è in atto quello di schiavizzarla con la finanza. La terra è l’unico reale baluardo in grado di contrapporsi e far fallire il proposito. Loro l’ho hanno capito. E fanno di tutto per oltraggiarla ed annullarla”. Due frasi che racchiudono l’essenza del certosino, appassionato lavoro di Luigi Veronelli, uomo profeticamente visionario che – come aveva fatto nel 1957, ad appena tre anni dalla nascita della televisione, Mario Soldati con “Alla ricerca dei cibi genuini – Viaggio nella Valle del Po” - ha ridonato dignità e visibilità alla cultura enogastronomica tradizionale, legata ed espressione di un determinato territorio. A lui, a 96 anni dalla nascita, è dedicata la giornata del 24 febbraio con “Luigi Veronelli le De.Co.: identità ed unicità”, evento che ricorda il suo fondamentale contributo per l’istituzione del marchio concesso dall’Amministrazione comunale per la tutela e la valorizzazione di un prodotto o di una ricetta tradizionale attraverso la presentazione di piatti già riconosciuti quali la matassa di Campagna, il fusillo di Felitto e la polpetta della mietitura di Padula ed altri come il pane di Padula ed il fagiolo di Falconara Albanese, località in provincia di Cosenza che stanno completando la procedura. Momento riservato agli addetti ai lavori ed in programma, a partire dalle 18.30 presso il ristorante “Emozionando” di Ogliara, la frazione di Salerno nota per l’uva sanginella che si arricchirà con la presentazione di quattro eccellenze salernitane: il vino “Capotosta” di Pisciotta, gli olii monocultivar di Campagna e di Montercorvino Rovella, paese - quest’ultimo - dove si produce anche la mozzarella di latte crudo che completa la quaterna. Insomma, una intensa giornata che inizia la mattina, alle ore 10, nell’aristocratica Villa Carrara in Salerno con l’esposizione di una parte di libri su e di Veronelli e di pubblicazioni a tema De.Co., patrocinata dai Comuni di Campagna, Pisciotta, Salerno, Padula e Falconara Albanese ed organizzata da Claai – Unione degli Artigiani e delle Piccole Imprese della Provincia di Salerno, da Gusto Italiano e da Borghi d’Europa con il sostegno dell’Azienda Agricola “Silvio Trama”, gli Oleifici “Pietro Magliaro” ed “Oro”, il Caseificio artigianale “Fabiano” ed il pastificio “L’Oro di Felitto”.

Penso sia importante – ricorda Gianfranco Ferrigno, presidente della Claai – sottolineare l’attualità degli scritti di Soldati e di Veronelli per l’affermazione del turismo verde e rurale e per la riscoperta dei piccoli, bellissimi borghi che rappresentano il futuro dell’Italia anche grazie a tanti, motivati giovani che, completati gli studi, sono ritornati impegnandosi nel farli rinascere”. Uno scrigno di tesori con eccellenze artistiche, ambientali ed enogastronomiche che raccontano vividamente la realtà della Bella Italia: ne esempio la padulese polpetta della mietitura, a base di mollica di pane raffermo, formaggio, salsiccia, uova, prezzemolo. “Un piatto povero – afferma il Vicesindaco ed Assessore alla cultura Caterina Di Bianco - che i nostri contadini portavano con sé per mangiarlo durante l’ora di sosta dal lavoro perché costava poco, si conservava bene e nutriva”. Riconosciuta De.Co. nel gennaio 2020 grazie all’impegno delle socie dell’Associazione “L’Aquilone”, la polpetta fa d’apripista ad altre eccellenze locali come il pane di Padula: “Con la sindaca Michela Cimino e l’assessore al turismo Antonio Fortunati vogliamo programmare delle iniziative in cui il patrimonio monumentale si integri con le nostre tipicità alimentari”. Già, recuperare la memoria: è il senso dell’intensa attività di Luigi Veronelli, il primo, dopo Soldati a portare la cucina in televisione – lo ricordate condurre con Ave Ninchi il format Rai “A tavola alle 7? - ma anche giornalista-editore e filosofo. A raccogliere il testimone donne tenaci come Sara Piciocchi e la figlia Lucia Trama che portano avanti l’azienda agricola fondata da Silvio Trama. “Mia madre – racconta - già lavorava a tempo pieno con mio padre mentre io, laureata in informatica, ero meno coinvolta. Ora l’affianco e sto scoprendo la bellezza di un lavoro a contatto con la natura”. Fiore all’occhiello oltre al fico dottato del Cilento il vino “Capotosta”. Prezioso, da re: soltanto 500 le bottiglie, uvaggio di vitigni a bacca nera autoctoni di Rodio, frazione di Pisciotta e recuperati con caparbietà dal padre che non si è arreso fino a quando non ha ottenuto il vino desiderato. La stessa determinazione di Pietro Magliaro di Montecorvino Rovella ed Antonio Naimoli dell’Oleificio “Oro” di Campagna. Producono olii monocultivar di altissima qualità: profumato e dolce con una nota piccante quello del primo – rotondella da terreno pietroso - da consumare subito ed ideale per piatti crudi; intenso l’olio del secondo fatto con olive itrane, perfetto per zuppe ed insalate. Sapori autentici, frutto di sacrifici e di lavoro continuo, di voglia di rischiare e sperimentare. Come Luca Fabiano: nel suo caseificio di Montecorvino Rovella produce la mozzarella utilizzando esclusivamente latte crudo – cosa che fa anche per tutti i formaggi freschi e stagionati - non pastorizzato, in modo che conservi intatte le caratteristiche originali. Le battaglie e la lezione di Luigi Veronelli non sono state, per fortuna, inutili.


Alfonso Sarno

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