Nasce a Spresiano la Via dei folletti, delle fate e degli gnomi - La pinsa veneta del Panificio Pasticceria Campagnolo e il Panevin

Nasce nelle Terre della Piave, a Spresiano, la nuova Via dei folletti, delle fate, degli gnomi e degli elfi, che Borghi d'Europa ha inserito nel progetto L'Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio  IAI -Iniziativa adriatico Ionica).

"Nelle campagne venete è ancora viva la tradizione delle pire di fuoco, chiamate anche foghère, ossia grandi falò propiziatori. Mentre bruciano, infatti, in base all’orientamento di fumo e faville si traggono previsioni sul nuovo anno... Sembra che questa usanza derivi da riti purificativi e propiziatori diffusi in epoca pre-cristiana ( II cristianesimo si impossessò di questa tradizione volendo che i fuochi d’Epifania ricordassero quelli accesi dai pastori per asciugare i panni del Bambin Gesù e per rischiarare la via ai Magi, smarritisi nella regione). I Celti, per esempio, accendevano dei fuochi per ingraziarsi la divinità relativa e bruciavano un fantoccio rappresentante il passato. Mentre il falò ardeva, i contadini in cerchio gridavano e cantavano varie formule augurali. Rimasta intatta come rituale da svolgersi nella vigilia dell’Epifania, ancor oggi la fiamma simboleggia la speranza e la forza di bruciare il vecchio (non a caso si può bruciare la “vecchia” posta sopra la pira di legna)....

La direzione del fumo e delle faville (talvolta alzate di proposito dai contadini usando una forca) viene letta come presagio per il futuro. Si noti il seguente detto popolare:

«Pan e vin,

la pinsa sotto il camin.

Faive a ponente

panoce gnente,

faive a levante

panoce tante».




Un’altra credenza ritiene che la caduta della croce o del palo che sostiene le pire possa portare male. In alcune zone esso doveva restare in piedi per almeno otto giorni. Il rito dei fuochi è anche un momento in cui la comunità si raccoglie per stare in compagnia. Viene accompagnato dalla degustazione di vin brulè e di pinza, focaccia tipica di questa festa e cotta talvolta tramite gli stessi roghi. "

( https://marcadoc.com/it/curiosita/la-storia-del-panevin-la-notte-dei-roghi)


A Spresiano la pinza viene proposta dal Panificio Pasticceria Caffetteria Campagnolo di Lovadina, nel percorso del gusto Patrocinato dal Comune di Spresiano.

" La nostra ricetta è per davvero legata alla tradizione - raccontano Stefania e Stefano-. per il pane raffermo usiamo pani di gusto della nostra migliore produzione e 'ritocchiamo' l'impasto con un goccio di rum..."

La Pinza - osserva Barbara Benetti nel Blog Giallo Zafferano-, è "... un dolce tradizionale veneto che si prepara nel periodo autunnale e anche durante le festività Natalizie e per il periodo della befana, infatti è usanza mangiarlo durante i falò nella sera dell’epifania con il tradizionale vin brulè. E’ un dolce rustico, con ingredienti poveri, magari usando avanzi di frutta secca ma il risultato è un dolce molto saporito e gustoso. Essendo una ricetta popolare ogni famiglia, ogni zona ha la sua ricetta, a volte vengono anche inseriti gli ingredienti un po a caso in base a cosa si ha in casa.".




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