Il BUON PAESE - Dentro le uccellande del Friuli

 


 



Il numero 65 (gennaio 2024) della rivista “Dialoghi Mediterranei” ospita l’articolo "Nel verde incanto": un film dentro i roccoli e le bressane del Friuli, a firma di Roberta Tucci. Si tratta di una recensione critica del documentario di Michele Trentini dedicato alle uccellande storiche e a una pratica – l’aucupio – un tempo diffusa in tutta la regione (il film è stato presentato in anteprima a Montenars lo scorso ottobre). È un riconoscimento importante, perché viene evidenziata l’originalità dell’opera del regista e nel contempo valorizzato un progetto di lunga durata a cui partecipa un’intera comunità – quella di Montenars – che ha permesso di riconvertire queste strutture vegetali ad altre funzioni. Il documentario, che verrà presto pubblicato e distribuito sotto forma di DVD-book, rivolge l’attenzione ai protagonisti di una stagione ormai trascorsa, soffermandosi sul rapporto tra l’uomo e l’ambiente da cui è derivato un paesaggio culturale esclusivo.

“Dialoghi Mediterranei”, rivista online diretta da Antonino Cusumano e curata da Pietro Clemente per la sezione “Il centro in periferia”, è un’antologia di testi di autori dalle competenze scientifiche più diverse: si dedica all’attualità contemporanea offrendo strumenti e documenti, analisi approfondite e ricerche inedite. Si è già occupata dell’Ecomuseo delle Acque dando spazio ai suoi progetti (tra questi: l’attività di ricerca a sostegno del sistema della caseificazione collettiva con la stesura della “Carta dei princìpi delle latterie turnarie”, l’impiego strategico dello strumento della “mappa di comunità”) e ospitando la recensione della versione italiana del saggio “L’ecomuseo singolare e plurale” di Hugues de Varine.

«Michele Trentini ha realizzato un lungometraggio di 58 minuti, mettendo in atto la sua consolidata modalità e capacità di traduzione e di restituzione di azioni e di espressioni di contesti culturali particolari, vivi sui territori. Si tratta di un metodo da lui già sperimentato con il precedente film Latte nostro, anch’esso prodotto dall’Ecomuseo delle Acque insieme all’Ecomuseo della Val di Peio, concernente le “latterie turnarie”. Ambedue i film testimoniano e confermano quanto sosteneva Diego Carpitella a proposito del valore insostituibile del cinema al fine di restituire le realtà di interesse etnografico, proprio perché “il mezzo cinematografico può dare quelle informazioni che non potrà mai dare né la descrizione letteraria né il rilevamento fotografico”». (Roberta Tucci)

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