La Montagna dell'Informazione - Monghidoro nell'Alto Appennino bolognese

Borghi d'Europa aveva iniziato il proprio percorso nelle Terre Alte dell'Emilia Romagna verso il 2009, proponendo un incontro a Monghidoro, che rappresentò anche la prima partecipazione della Repubblica di San Marino alle iniziative e ai progetti europei. Ancor oggi il percorso viene seguito dal Comitato Bologna, Capitale del Gusto-


Monghidoro è un comune dell’Alto Appennino bolognese, collocato al confine tra Emilia e Toscana; la sua storia è collegata proprio alla sua strategica posizione per cui Monghidoro, che anticamente si chiamava Scaricalasino (nome che risale al 1264, dovuto al fatto che il luogo era una stazione doganale dove gli animali da soma erano scaricati dalle merci trasportate, al fine di eseguire i controlli di frontiera). nel corso dei secoli è stato luogo di passaggio obbligatorio tra la Pianura padana e l'Italia centrale e nei secoli è stato attraversato da pellegrini, mercanti e soldati di ogni provenienza.

Questo territorio è magnifico dal punto di vista è naturalistico e propone diverse possibilità per camminate ed escursioni alla scoperta delle sue bellezze naturali, degli edifici religiosi di interesse storico, architettonico e dei suggestivi complessi rurali.

Importante è l’Alpe di Monghidoro, area che si estende in una vasta porzione del territorio comunale partendo dall’alto corso del torrente Savena, fino ad arrivare in Toscana, ad
un’altitudine compresa tra gli 800 ed i 1290 metri di Monte Oggio li, sulla cima dell’Alpe.


Alpe di Monghidoro

Le foreste caratterizzano il paesaggio, composto principalmente da faggeti, felci, vecchi rimboschimenti di conifere e…dulcis in fundo, castagneti, che contribuiscono all’eccellenza locale del Marrone Biondo dell’Appennino Bolognese.


Se ci addentriamo all’interno dell’area troviamo numerose sorgenti, specchi d’acqua, zone umide. Particolarmente interessanti sono anche gli ingegnosi mulini posti a scala in prossimità del torrente Savena.
Percorrendole strade del centro del capoluogo troviamo, la C
hiesa di Santa Maria Assunta risalente al 1256 ma ricostruita nel 1950 con l’annesso campanile a base ottagonale.
Da vedere è anche il
Chiostro Olivetano della Cisterna, parte di un monastero cinquecentesco. Il nome deriva dal fatto che gli ingegnosi monaci Olivetani avevano realizzato al centro del Chiostro una cisterna in cui confluiva l'acqua piovana che veniva resa potabile attraverso filtri di carbone, e poi estratta dal pozzo.

Chiostro Olivetano della Cisterna



Interessante anche il
Museo della Civiltà Contadina che si trova poco distante, nella località di Piamaggio, ed è concepito con il criterio di coinvolgere il visitatore in quella che era la vita rurale di un tempo, con i suoi luoghi di soggiorno e le attività lavorativa. Sono inoltre esposti alcuni attrezzi e capi di abbigliamento dell’epoca. Una delle particolarità del museo è che all’interno è stato costruito in scala 1/3 un mulino ad acqua perfettamente funzionante.

Di grande suggestione la visita al piccolo e antico Borgo di Sant’Andrea di Valle Savena, che ospita l’omonima chiesa eretta nel XIV secolo. L’edificio, oggetto di un recente restauro, presenta un singolare portico chiuso che lo fiancheggia e conserva all’interno alcune tele settecentesche di scuola bolognese.


A Campeggio si trova anche l’antico
Santuario di Madonna dei Boschi, eretto nel 1680 e dedicato alla Beata Vergine di San Luca. L’attuale edificio religioso sorge sui resti di una antica chiesetta. Tutto ebbe origine da un’immagine mariana incastonata in un pilastrino e molto somigliante alla Madonna di San Luca, che si trova sul Colle della Guardia presso Bologna.



Gianluigi Pagano, giornalista e scrittore

Comitato Bologna Capitale del Gusto

051475055 - paganoprom@hotmail.com





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