Alla scoperta dei Bioparchi in Emilia Romagna
Nella giornate dedicate ai temi della Mobilità Dolce che la rete Borghi d'Europa sviluppa nel quadro del progetto L'Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio IAI-Iniziatva Adriatico Jonica), abbiamo rivolto il nostro pensiero ai Bioparchi della nostra Regione: l’Emilia-Romagna, che rappresentano un concreto modo di far rispettare e far conoscere la Natura.
Niente a che vedere, infatti con i vetusti zoo, in cui animali esotici venivano rinchiusi in gabbie ristrette e semplicemente tenuti in esposizione. I moderni Bioparchi si prefiggono invece l’intento di conservare una risorsa naturale, come un lembo di territorio o un gruppo di animali a rischio di estinzione, ed effettuare ricerche scientifiche.
A queste due attività vengono associate di solito iniziative di educazione ambientale per bambini in età scolare e adulti. Gli animali ora abitano in grandi aree e vengono contenuti con barriere fisiche e le ricerche compiute su di loro vengono utilizzate anche per proteggere animali selvatici.
Nella nostra Regione queste strutture sono ovviamente in Romagna, dove rappresentano una grande attrazione per turisti italiani e stranieri che frequentano i nostri lidi e perciò in maggioranza sono dedicati alla fauna marina, come Oltremare di Riccione e l’Acquario di Cattolica, ma non mancano neppure quelli dedicati agli animali della terra ferma, come Le Dune del Delta .
Ora, visto la importante funzione educativa e di studio della fauna selvatica, è un vero peccato che queste strutture vengano lasciate chiuse fino al 1° luglio da una normativa che eufemisticamente chiameremo miope, che non si accorge dell’importante funzione che esse offrono, non meno dell’assurdità di proibire visite di impianti all’aperto quando si permette l’attività a ristoranti, (sia pure sempre all’aperto)!.
Gianluigi Pagano
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