Il Buon Paese - ORIGINI STORICHE DI SAN MARINO
Solitamente si fanno risalire le origini di San Marino alla seconda metà del III sec d.C., quando un tagliapietre cristiano, di nome Marino, proveniente dall’isola di Arbe, approdò a Rimini, assieme al conterraneo Leone e con altri compagni, per curare il restauro della città danneggiata da invasioni barbariche, salvo poi ritirarsi in preghiere il primo sul Monte Titano ed il secondo sul Monte Feretrio, attualmente San Leo.
In realtà recenti studi archeologici fanno risalire le tracce di vita sul Titano assai prima; sono infatti stati rinvenuti incerte tracce di genti preistoriche e più documentati resti Villanoviani: vasi e reperti ceramici, nonché bronzi e resti fittili.
Molto ben documentata anche la presenza dei Romani: sono state trovate monete repubblicane a Domagnano, vari reperti fittili. Recentemente a Maiano in cui sono emersi elementi che evidenziano la presenza di un insediamento rustico di età romana; lo scavo archeologico ha messo in luce strutture e scarichi di un impianto produttivo (fornaci) di età romana, in cui venivano prodotti laterizi (mattoni, tegole, coppi, mattonelle pavimentali) e ceramica (anfore, brocche, coppette e bicchieri), databile alla prima e media età imperiale (I-III secolo d.C.).con fornace annessa, nonché un tratto di strada “glareata” (cioè ricoperta di ghiaia). Ma questo rappresenta solamente uno dei tanti passaggi dell’epoca romana sul territorio: un delizioso idoletto di bronzo raffigurante Mercurio è stato trovato ad Acquaviva, poi una moneta d’argento, tegole siglate, tombe fittili in diversi luoghi di San Marino.
I reperti più interessanti, il cosiddetto Tesoro di Domagnano, risalgono invece al periodo tardo-romano e gotico, in quanto i resti più noti si riferiscono ad una tomba femminile ostrogota, con tutto il suo ricco corredo di gioielli, anche se in zona sono stati ritrovati anche resti tardo-romani.
L’impronta lasciata dagli antichi romani sul Titano è ben collezionata all’interno delle bacheche del Museo di Stato (Palazzo Pergami Belluzzi): in esposizione alcune basette di piombo, ma anche elementi anatomici votivi, monete di età imperiale (16 a. C. – 81 d. C.), frammenti di coppe, di ciotole, un unguentario, frammenti di mattoni, una bellissima fibula con arco a nastro (I – II sec. d. C.) e alcuni vasi finemente decorati.
Gianluigi Pagano
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