Il Buon Paese - Predappio protagonista tra i borghi europei del gusto

 


Nuove idee e percorsi erano scaturiti dal meeting internazionale tenuto in Veneto nel dicembre del 2016.




Comune di Predappio e Associazione per la Promozione del Sangiovese di Predappio erano stati protagonisti a “Borghi d’Europa”, meeting europeo organizzato dall’associazione internazionale Azione Borghi d’Europa dal 1° al 4 dicembre 2016 in Veneto, nei comuni della bassa padovana.

Quattro giorni di incontri, approfondimenti e tavole rotonde per far conoscere e valorizzare borghi e territori poco conosciuti, nuova tappa del cammino intrapreso quindici anni fa dall’associazione “Borghi Europei del Gusto”, nata proprio con l’intento di collegare borghi e territori europei, creando una rete di scambi culturali e istituzionali di ampio respiro.


Ospite della manifestazione anche il Comune di Forlì, rappresentato dall’assessore alla cultura Elisa Giovannetti, e l’associazione Rotta Culturale Europea Atrium. La giornata del 2 dicembre, in particolare, era stata dedicata all’architettura dei regimi totalitari del XX secolo: l'allora sindaco Giorgio Frassineti aveva ripercorso la storia della sua città, da quando Dovia era “terra di nessuno” fino alla costruzione di Predappio Nuova, su progetto dell’architetto Florestano di Fausto.


Non era mancata la sottolineatura sulle difficoltà di gestione di un tale patrimonio architettonico e di una memoria che, secondo le parole di Frassineti, “non può essere affrontata senza un po’ di ironia, e di cui non si può più avere paura”. Tra le idee emerse nel corso del meeting vi era anche quella di inserire, quale membro della rete Atrium, il Comune di Vigonza, che vanta un interessante Borgo Rurale progettato dall’architetto Quirino De Giorgio, architetto di spicco del movimento futurista.


Altra proposta formulata nel corso dell’incontro era stata quella di dar vita a Gu.Sto (Gusto Storico), itinerario internazionale che, partendo dalla Croazia, attraverso la Slovenia, l’Austria e approdi in Italia, potesse collegare tra loro piccole e grandi “Terre del Gusto” caratterizzate da eccellenze enogastronomiche significative, documentabili dal punto di vista storico e archivistico.


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