La Grande Guerra da Ponte Priula a Zenson di Piave

Pochi luoghi hanno un potere evocativo come le rive del Piave. Transitando su uno dei ponti che lo attraversano, i segni della memoria collettiva si impongono alla vista: il cartello con la fatidica frase “Fiume sacro alla Patria”, la bandiera che sempre sventola in prossimità, i nomi dei luoghi e dei paesi che spesso terminano con la specificazione “della Battaglia”.
Le tre poderose battaglie che si svolsero tra le due sponde (la battaglia d’arresto, novembre 1917; la battaglia del solstizio, giugno 1918; la battaglia di Vittorio Veneto, ottobre 1918) hanno avuto come protagonista involontario proprio il fiume, in quel tempo molto più energico e ricco per portata idrica. Sul fiume si esaurirono le estreme risorse dell’Austria-Ungheria e si ricostituirono le fortune del Regio Esercito e degli alleati: milioni di uomini guardarono verso l’altra sponda sapendo che, prima o poi, avrebbero dovuto confrontarsi con la forza della natura, oltre che con la crudeltà degli uomini.
Aspetti naturalistici
e storici: 
Il percorso segue alternativamente le due sponde del Piave, in un contesto fortemente antropizzato nel quale emergono le monumentalità ed i resti degli appostamenti militari. Percorre il tratto medio del fiume ed accompagna in prossimità delle zone che hanno visto l’operare dell’American Red Cross e di Hemingway. 

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