La Grande guerra nel Piave, Grappa e : L'Isola dei Morti-Moriago della Battaglia
Divenne quasi subito un luogo di pellegrinaggio in memoria dei caduti e delle azioni svolte dagli Arditi su quel tratto di fiume: venne trasformato in un vasto parco che oggi accoglie in un vasto piazzale centrale diversi monumenti e il tempio votivo “Madonnina del Piave”.
Da non perdere:
Fontigo di Sernaglia della Battaglia / Museo della Grande Guerra.
Presso il Centro di Educazione Ambientale di Fontigo è visitabile una ricca esposizione di reperti restituiti dal fiume o donati da alcuni anziani recuperanti della zona. Vi si può riconoscere l’evoluzione tecnologica delle armi ma anche la commovente semplicità degli oggetti personali ritrovati nelle trincee di allora.
Colfosco / Grotta del Cannone.
Dove oggi si vede una grotta con la Madonna, negli ultimi giorni del conflitto era posizionato un pezzo d’artiglieria incavernato che rese arduo il gittamento dei ponti di fronte a Nervesa. Gli osservatori italiani non riuscirono a localizzarlo ed il cannone operò indisturbato fino al momento della ritirata.
Colfosco / Ruio di Villa Jacur.
L’area intorno a Villa Jacur fu il perno logistico dell’offensiva austroungarica del giugno 1918: nel greto fu steso l’unico ponte che resistette all’artiglieria italiana, attraverso il quale si ritirarono le truppe imperiali, in particolare la 13^ divisione Schutzen che celebrò il fatto con un apposito distintivo.passò la 13a Divisione austriaca Schutzen, durante l’offensiva austroungarica nel giugno del 1918.
Colfosco / Monumento ai Caimani del Piave.
Nella piazza centrale di Falzè di Piave un dinamico gruppo bronzeo raffigura tre arditi tesi nello slancio offensivo, con l’armamento leggero tipico dello speciale corpo d’assalto. Il monumento ricorda l’azione del 27 ottobre 1918, che valse loro l’appellativo di “caimani del Piave”.
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