Le degustazioni di Borghi d’Europa : VinNatur Venezia 2022 - 13 e 14 novembre 2022
Per la prima volta la manifestazione vinicola VinNatur è approdata a Venezia. Nei giorni 13 e 14 novembre 2022 oltre sessanta vignaioli, provenienti dall’Italia e dall’estero, sono stati ospitati nel Convento di San Francesco della Vigna, un angolo di Venezia ancora intatto nel sestiere di Castello, che custodisce il vigneto urbano più antico della città risalente al 1200. I produttori appartengono all’associazione VinNatur fondata e presieduta da Angiolino Maule, uno dei protagonisti del movimento dei vini naturali italiani.
Una ulteriore occasione, dopo l’evento dell’aprile scorso, VinNatur Tasting 2022, che ci ha consentito di incontrare alcune delle aziende vinicole già recensite ed anche incontrare nuove cantine, ascoltare i vignaioli, conoscere il lavoro che svolgono in campagna, le peculiarità del loro territorio e lo stile di vinificazione dei vini degustati nei banchetti di assaggio.
Ecco una breve descrizione di tre realtà produttive laziali, una regione che presenta una grande varietà di vitigni autoctoni, caratterizzata da una ricca morfologia del paesaggio vitato: mare, laghi, zone montane, colline di origine vulcanica, pianure bonificate, ognuna con diversi ambienti pedoclimatici.
Cantina Ribelà srl – Monte Porzio Catone (RM)
Chiara Bianchi e Daniele Presutti, nella valletta Pentima dei Frati a 330 metri slm, all’interno del Parco dei Castelli Romani, coltivano con il metodo dell’agricoltura biodinamica due ettari di vigne vecchie, ed un ettaro di vigneto e frutteto. Le varietà sono quelle tipiche del luogo: la malvasia di Candia e del Lazio, il trebbiano giallo, toscano e verde, il bombino ed il bellone per quanto riguarda i vitigni a bacca bianca, mentre le varietà a bacca rossa sono il cesanese comune, l’aleatico, il sangiovese ed il montepulciano. I vini che Chiara e Daniele ne ricavano sono dotati di personalità, bevibili e autentici, risultato di un’agricoltura attenta e di una filosofia produttiva che rispecchia natura e terroir. In cantina le fermentazioni sono spontanee sui lieviti indigeni a tino aperto. I vini non vengono filtrati, né chiarificati e non contengono coadiuvanti e additivi chimici. La quantità di solforosa totale non supera i 20 mg/litro.
Sono stati degustati:
Saittole - Lazio IGP Bianco - 2021. Un vino Frascato della tradizione con uve di diverse qualità. Saittole nasce da uve di malvasia e trebbiano allevate a tendone su terreno vulcanico. Fermentazione spontanea, macerazione sulle bucce di tre giorni, non filtrato. Affinamento legno e acciaio. Un vino che ha sorpreso per la complessità olfattiva con profumi floreali e fruttati, sentori di macchia mediterranea ed erbe aromatiche, al palato risulta fresco e sapido, molto piacevole.
Ribelà Bianco - Lazio IGP Bianco -2021. Vino da uve di malvasia, trebbiano e bombino allevate su terreno vulcanico. Affinamento in acciaio.
Ferrigno - Lazio IGP Cesanese – 2020. Vino da uve di cesanese comune, un tempo chiamato Ferrigno, coltivato su terreno vulcanico. Macerazione delle uve, affinamento acciaio e cemento.
Azienda agricola Tomei srls - Sezze (Latina)
L’Azienda Agricola Tomei nasce nell’anno 2017 dalla tradizione e dall’esperienza contadina della famiglia Tomei. Nei cinque ettari vitati sono presenti cultivar autoctone dell’Agro Pontino: il bellone e l’ottonese a bacca bianca, il cesanese e l’abbuoto - un vitigno antico protagonista del “Vinum Cecubo” risalente all’epoca degli imperatori romani - a bacca rossa. Come mi racconta Marco Tomei, obiettivo dell’azienda è il recupero e la valorizzazione delle varietà locali, la cura del territorio e la tutela della biodiversità. Nelle lavorazioni in vigna e nelle operazioni di cantina non vengono impiegati prodotti chimici. La lavorazione delle uve avviene con fermentazione spontanea utilizzando lieviti indigeni al fine di ottenere vini artigianali, molto tipicizzati, differenti ogni annata in quanto vera espressione del territorio. L’azienda è munita della certificazione biologica Demeter Italia.
Sono stati degustati:
Fertile - IGT Lazio. Da uve bellone, un antico vitigno laziale a bacca bianca, coltivate secondo i principi della biodinamica; fermentazione spontanea e macerazione sulle bucce di quattro giorni, non chiarificato e non filtrato.
Ritornato - IGT Lazio. Da uve ottonese a bacca bianca coltivate in biodinamica. Il vino affina in anfora di cemento e riposa in bottiglia; non chiarificato e non filtrato.
Abbuoto - IGT Lazio. Vitigno a bacca rossa di origini antichissime, che l’Azienda Tomei ha recuperato dopo un lungo lavoro di ricerca e di selezione massale. Prodotto con fermentazione spontanea e macerazione sulle bucce di 15 giorni, affina in anfore di ceramica e riposa in bottiglia; vino non chiarificato e non filtrato.
Veniero - Cesanese - IGT Lazio. Da uve cesanese, zona di produzione Agro-Pontino area pedemontana del comune di Sezze. Fermentazione spontanea delle uve diraspate in tini aperti, con macerazione sulle bucce di circa dieci giorni. Il vino viene imbottigliato senza nessuna chiarifica né filtrazione.
Società Agricola Riccardi Reale ss – Bellegra (RM)
L’azienda a conduzione biodinamica di Piero Riccardi e Lorella Reale è situata a sud-est di Roma, tra Bellegra e Olevano Romano, il comune che dà il nome alla Denominazione di Origine Controllata “Cesanese di Olevano Romano o Olevano Romano”. Prima di dedicarsi al lavoro di vignaiolo Piero Riccardi si è occupato di cinema, teatro, televisione. La volontà di Piero e Lorella è di salvaguardare e portare avanti la storia di uno dei vitigni tipici della zona, Il cesanese, uno storico vitigno a bacca rossa che si è propensi a ritenere sia nato in tempi antichi sulle colline che circondano Roma.
Sono stati degustati:
Neccio - Olevano Romano DOC Cesanese - Da uve di cesanese delle terre vulcaniche; Cru prodotto in barili di vari passaggi, in un numero limitato di bottiglie. Un Cesanese teso dal tannino spiccato.
Calitro - Olevano Romano DOC Cesanese - Da uve di cesanese coltivate su terreno arenario. Prodotto in botti grandi di vari passaggi, in un numero limitato di bottiglie. Calitro nel dialetto locale vuol dire avena selvatica.
Collepazzo - Olevano Romano DOC Cesanese - Da uve di cesanese di affile, provenienti dai diversi terreni vulcanici e arenari dell’azienda. Fermentazione spontanea, 10 mesi di affinamento in cemento e 6 mesi in bottiglia.
Tutte le uve vengono raccolte manualmente, le fermentazioni sono spontanee; i vini non vengono filtrati al fine di mantenere il sapore e le benefiche proprietà dell’uva.
Venezia è una città unica, ricca di fascino, con una storia millenaria, che ha avuto per secoli un ruolo di primo piano nella storia del vino, crocevia - a partire già dal Medioevo - di un sistema straordinario di scambi e traffici. La produzione vinicola era sviluppata nei conventi ma anche presso privati cittadini sia in città che nelle isole della laguna.
Una meta che ci ha indotti a riflettere su questa particolare realtà ambientale ed al suo fragile ecosistema.
I cambiamenti climatici che innalzano il livello del mare, l’inquinamento, la pressione turistica sono alcuni dei fattori di rischio per la città lagunare. L’intenzione di proporre il ticket d’ingresso in città con il sistema di prenotazione a pagamento per regolare i flussi turistici per il momento è stata rinviata; la questione però rimane sul tavolo. Il 19 novembre scorso, una manifestazione ha contestato l’introduzione del biglietto di ingresso. È importante infatti pensare ad un nuovo progetto di città, non ad una città museo.
“Venezia è una città. Non una location, non un grande
resort o una colossale seconda casa per i ricchi, non lo sfondo per
le micidiali Grandi Navi. Non tutto questo, ma una
città.”
Tomaso Montanari – Venezia città negata –
emergenza cultura.org, 02/05/2018
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