Terre di Roma - Mevaniola (Galeata - FC)
Quando pensiamo alla Romagna ci vengono subito in mente il mare, il Sangiovese e le piadine, prodotti indubbiamente pregevoli, ma che non esauriscono certamente le glorie romagnole. Per quanto riguarda quelle gastronomiche, andrà aggiunto quanto meno il Formaggio di Fossa, ma le glorie romagnole si fermano a queste.
In particolare questa zona è piena di interessantissimi monumenti: dai Castelli e le mura di San Marino al Castello di San Leo alle La Rocche di Brisighella e di Montebello ed infine la Rocca Malatestiana, per finire con Castel Sismondo a Rimini, per citare solo i più famosi.
Fra le tante ricchezze archeologiche della Regione voglio ricordarne una poco conosciuta, ma di grande interesse storico.
Si tratta degli scavi archeologici di Mevaniola, vicino a Galeata (prov. Forlì-Cesena), nell’alta
Valle del Bidente, una cittadina romana, di cui parla anche Plinio il Vecchio, i cui resti risalgono per lo
più al I sec. d.C.
Non si tratta di un centro molto grande, (le dimensioni sono approssimativamente di 100 X 200 m.), ma
presenta tutti gli elementi tipici di una città romana: un teatro, le terme, il foro ed inoltre una fornace
per la cottura dei laterizi ed una necropoli composta da 18 tombe (le più antiche a cremazione e le più
recenti ad inumazione), databili tra il I secolo a.C. e il IV secolo d.C.
Tra gli altri reperti un’interessante chiave in ferro e bronzo, con manico raffigurante un cane,
Alcuni dicono che sia la chiave di accesso alla città, ma non è certo, quello che è sicuro è che presenta
un design estremamente accattivante.
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