Fra storia e leggenda, i vini della famiglia Dalla Libera
Ci siamo ritrovati in una antica osteria di Crocetta del Montello, Ponte dei Romani, a
sorseggiare un bicchiere di 'Tradizionale' della Società Agricola Dalla Libera di Funer di
Valdobbiadene.
Negli ultimi anni, lo confessiamo, abbiamo incontrato di tutto : vini a rifermentazione in
bottiglia ( vino col fondo),belli puliti trasparenti, frutto di scelte scellerate (leggesi passaggio in autoclave).
E pensare che i nostri contadini ( i Dalla Libera sono fra questi), dedicavano e dedicano a questa
particolare tipologia di vino, la parte migliore della raccolta.
Ohibò, ci siamo detti,ecco un vino che ci riconcilia con la storia.
Così nel ripercorrere la storia della famiglia nell'arte enoica,Andrea e Mauro, ci hanno accompagnato in un viaggio alla scoperta delle coltivazioni tra le ripide e soleggiate
rive di Valdobbiadene e le colline di Conegliano.
“Questo tipo di territorio e il suo clima mite, permette di ottenere uve di qualità in produzioni
limitate,la raccolta delle uve viene rigorosamente fatta a mano,seguendo il protocollo Conegliano
Valdobbiadene DOCG e SQNPI (Sistema di Qualità Nazionale di Produzione Integrata-APE).
Persone essenziali,appassionate della Terra (certamente non si offendono se vengono
chiamati contadini), Andrea e Mauro ci ricordano le parole di Luigi Veronelli che , in una felice
espressione, racchiudeva il segreto di una vocazione : camminare la terra.
Ma tutto questo non sarebbe stato possibile senza il Patriarca, Francesco, ancora attivo
e che degusta con noi il Tradizionale di famiglia, che tanto ci ha entusiasmato.
“Vino bianco frizzate, ricco di aroma e delicato profumo, è ottenuto mediante rifermentazione in bottiglia di vino base Glera, leggermente amabile,previo arricchimento con lieviti selezionati.Il vino così imbottigliato, riprende a fermentar trasformando gli zuccheri residui in alcol e anidride carbonica,perdendo del tutto il gusto amabile (dolce)e arricchendosi delle tipiche bollicine che lo rendono frizzante.Una lenta e uniforme rifermentazione della durata di 20-30 giorni dà luogo
alla formazione di bollicine minuscole e persistenti : 'perlage'.Al termine della rifermentazione si forma un finissimo deposito naturale sul fondo della bottiglia,costituito da ammassi di cellule di lieviti inattivi.”
Questo viaggio enoico rinvia a conoscenze e sapienze secolari,frutto di una trasmissione che è
integralmente cultura.
Riportare alla luce questi brani di narrazione, rende ancor più viva la degustazione consapevole.
Mauro ci ha fatto assaggiare il tradizionale di casa con una mescita che, vista la naturalità del vino,porta alla miscelazione direttamente nella bottiglia dei propri lieviti prima di aprirlo, capovolgendola e facendola ruotare.In questo modo i lieviti ritornano in sospensione dando freschezza al vino. Basta attendere qualche minuto prima di stappare e mettere sempre in caraffa per ossigenare il vino.
Gesti antichi che i giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa vogliono raccontare, magari nel corso di un incontro di informazione nei vigneti a Conegliano,presso Villa Maresio.
Già Villa Maresio, a Ogliano,
Villa Gera Amadio Maresio (o semplicemente Villa Maresio) detta Palazzo delle Anime è una villa veneta di Ogliano, nel comune di Conegliano, situata nella località agricola e collinare denominata "Calpena", tra il centro della frazione e Monticella.
Villa Maresio fu costruita nel XVII secolo ma sorge su rovine medievali e fu dimora di numerose famiglie nobili della zona, i Gera, gli Amadio e i Maresio.
Curiosa la vicenda della denominazione "Palazzo delle Anime", dovuta a una leggenda locale, secondo la quale vi visse una giovane donna che, una volta stancatasi dei propri uomini, li gettava nei sotterranei finché morivano: ancora secondo la leggenda, i lamenti e le grida delle loro anime imprigionate si udirebbero anche ora uscire dai muri della villa.
Nel 2018 Borghi d'Europa aveva inserito le ville venete di Ogliano, nei percorsi dell'Anno Europeo del Patrimonio Culturale.
Oggi un altro progetto L'Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio IAI -Iniziativa Adriatico Jonica,Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico jonica), ritorna,
grazie alla famiglia Dalla Libera,ad occuparsi di un territorio benedetto.
Così va bene|
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