LA CICLOVIA DEL SOLE

 


Lo scorso 13 Aprile è stato inaugurata la Ciclovia del Sole, il tratto veneto-emiliano della Eurovelo7, un percorso ciclabile di 7.400 chilometri che, a compimento, collegherà a Capo Nord a Malta, dopo aver attraversato Norvegia, Finlandia, Svezia, Danimarca, Germania, Repubblica Ceca, Austria e Italia.


La parte della ciclovia già realizzata collega Mirandola a Bologna, (a cui presto si aggiungerà il tratto Mirandola – Verona), un tratto di 50 km attraverso la Pianura Padana, realizzato sul “rilevato” dell’ex ferrovia Bologna-Verona, con ancora le sue piccole, vecchie stazioni abbandonate e che attraversa i fiumi sui possenti ponti in metallo della ex-ferrovia.

L’attuale percorso di una sessantina di chilometri parte da Mirandola,

MIRANDOLA

Città-fortezza rinascimentale, di cui non si può perdere la visita dell’antico Castello dei Pico (la famiglia del celebre umanista Pico della Mirandola, dal 1310 Signori della città), e degli altri monumenti della Piazza Costituente (Palazzo della Ragione, in stile tardo gotico, il quattrocentesco Palazzo Bergomi ed il Palazzo Comunale.

Il Castello dei Pico



Ma la visita a Mirandola è assai interessante anche da un punto di vista naturalistico, in quanto , qui vicino vi sono le Valli mirandolesi, Zona di Protezione Speciale (Z.P.S.) e parte della Rete ecologica europea Natura 2000 in cui è possibile ammirare molte specie di uccelli, come il Cavaliere d'Italia, l’ Airone stellato, il Mignattino piombato (le Valli accolgono anche edifici suggestivi, in origine stalle per cavalli dall’Esercito, come il Barchessone Vecchio, anche noto come “La Basilica delle Valli”).

SAN FELICE SUL PANARO

Piccolo centro che conserva il fascino di una storia antica, tra architetture tardo medievali, palazzi signorili e ville suburbane di inizio Novecento. Perfettamente a metà tra Modena e Ferrara, e per questo teatro di antiche contese tra le due città. Ricco di parchi pubblici e giardini privati, è interamente immerso nel verde. Ex feudo della Grancontessa Matilde di Canossa, la cittadina è nota per la sua caratteristica Rocca Estense a pianta quadrangolare.

CAMPOSANTO Vanta splendide residenze padronali del XVIII secolo. Curioso il posizionamento della stazione ferroviaria sulla nuova linea Bologna-Verona, sopra il ponte che attraversa il fiume. Nel centro abitato, si possono ammirare oltre 20 murales.

CREVALCORE

Paese dal buffo nome, di cui non si è mai scoperto con certezza il significato: da quella che allude alla costruzione di un nuovo castello da parte dei Bolognesi per spezzare il cuore agli abitanti del paese, a quella dovuta al Tassoni che alluderebbe alla morte di Pansa durante le guerre civili, dopo l’assassinio di Cesare a quella, più verosimile chesi riferisce all’espressione latina “crepa(tum) corium” cioè pelle, scorza crepata, a designare una zona, al limite delle valli, in cui il ritirarsi dell’acqua nei periodi estivi produceva le tipiche screpolature dei terreni paludosi. A parte le belle ville sttecentesche del centr e la statua al più illustre concittadino, Marcello Malpighi, sono interessanti anche, in periferia, le vasche dell’ex zuccherificio che costituiscono un ambiente palustre divenuto raro. Si tratta di 65 ettari dell’ex zuccherificio chiuso negli anni ’80, ora divenuto area di Riequilibrio Ecologico, luogo privilegiato per l’osservazione di numerose specie selvatiche, alcune delle quali rare. con le sue vasche di decantazione.




SANT’AGATA

Interessante il settecentesco teatro storico intitolato a Ferdinando Bibiena, la cui famiglia pare risiedesse a Sant’Agata ma attualmente tutta la cittadina vive attorno alla Lamborghini, una delle case automobilistiche più famose al mondo, della quale si può ammirare anche il Museo.






SAN GIOVANNI IN PERSICETO

Le origini della città risalgono probabilmente ai Romani, ma ne abbiamo poche tracce (a parte indizi della centuriazione), fino all’epoca Bizantina e successivamente a quella Longobarda, a cui pare risalga il cosiddetto “borgo rotondo”: la caratteristica forma del vecchio nucleo della città. Tra i bei palazzi del centro, muovendosi in direzione di Nonantola, si può ammirare il Palazzo dell’Abate, o “Palazzaccio”. Fu costruito nel XIII secolo all’esterno dell’abitato come residenza del mandatario della riscossione delle decime per l’Abbazia di Nonantola e, quindi, come deposito. E’ attualmente proprietà della ”Partecipanza” un’ Associazione Agraria, proprietaria di estesi appezzamenti di terreno, costituita da una collettività di persone che, periodicamente e secondo antichissime norme, procede alla Divisione in natura delle terre, con assegnazione e godimento novennale ai singoli Partecipanti.

 

SALA BOLOGNESE

Il territorio presenta importanti monumenti come la Pieve di Santa Maria Annunziata e San Biagio, costruita in stile romanico-lombardo nel 1096, o la Chiesa di San Michele Arcangelo, ma molti sono i luoghi interessanti nei dintorni, come lo Stabilimento idrovoro di Bagnetto, una delle principali opere di bonifica e idraulica di queste zone, un tempo paludose, o la Cassa di espansione di Dosolo, un’ Area di Riequilibrio Ecologico in cui si trovano aree boscosa con diverse specie arboree e un lago adatto all’osservazione degli uccelli acquatici, da appositi punti mimetizzati. Ma senz’altro la meta di una visita più originale è il Museo Giocars, con 700 pezzi unici: giocattoli antichi a tema movimento tra cui automobiline, tricicli, carrozzine, cavalli a dondolo, leve, pedali e rotelle; un vero omaggio alla passione per il movimento e la mobilità degli abitanti di queste terre.

  



ANZOLA EMILIA

ll territorio di Anzola, attraversato dal torrente Samoggia e compreso tra i fiumi Reno e Panaro, ha una storia molto antica, caratterizzata dallo stretto rapporto con l’acqua che da sempre ha rappresentato la più grande ricchezza e, al tempo stesso, la più temibile minaccia per queste terre. Ne sono testimonianza anche i ritrovamenti di resti di una terramara, villaggio dell’età del bronzo tipico dell’Emilia centro-occidentale. Dell’epoca medievale, Anzola conserva alcune parti di una delle pievi più antiche della provincia:

la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo e la Torre di Re Enzo, (prima prigione del figlio dell’Imperatore Federico II, poi trasferito a Bologna nell’omonimo Palazzo), entrambe datate XIII secolo.

Un'altra visita interessante è quella del Gelato Museum Carpigiani, centro culturale d’eccellenza per la comprensione e l’approfondimento di Storia, Cultura e Tecnologia del Gelato Artigianale e delle professionalità di coloro che lo hanno trasformato nel corso dei secoli.


Gianluigi Pagano





































C’è aria di rivalità tra cuochi in quel di Crevalcore, perché si trova tra le province di Modena e Bologna e, dunque, nella condizione di avere una cucina molto contaminata dalle due culture culinarie. All’interno del centro storico porticato, chiuso tra due porte, vale la pena soffermarsi sul Teatro Comunale (ora inagibile) che dal 1881 conserva ancora al suo interno il sipario originale, realizzato da Raffaele Faccioli. A pochi chilometri dal capoluogo, una vera scoperta: le Vasche dell’ex zuccherificio, un ambiente palustre divenuto raro nella pianura coltivata. Si tratta di 65 ettari dell’ex zuccherificio chiuso negli anni ‘80 con le sue vasche di decantazione.

 



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