Da Piacenza a Rimini senza scendere da cavallo: la Grande Ippovia dell’Emilia-Romagna




Cavalcare in Emilia-Romagna fra boschi, torrenti, grandi panorami, pace assoluta – Fra i percorsi più belli c’è la Grande Ippovia regionale dell'Emilia-Romagna che si snoda per circa 1000 km passando nel Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, nei territori di Parma e di Reggio Emilia e nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi e del Monte Falterona in Romagna - Un regalo per i quasi tre milioni di appassionati di turismo equestre in Italia (dati Nomisma) – L’Emilia Romagna è una delle regioni più organizzate con 250 centri ippici e oltre 2000 chilometri d’ippovie


Da Piacenza fino alla Romagna, senza mai scendere da cavallo: è la Grande Ippovia dell’Emilia-Romagna che, seguendo le antiche vie tracciate nel corso dei secoli da viaggiatori e pellegrini, si snoda da Piacenza fino alla Romagna attraverso una natura incontaminata. Una rigenerante via verde che si può percorrere, non solo a cavallo, ma anche in bicicletta o a piedi.

La parte centrale del percorso si snoda per circa 230 km - una parte di questi sul panoramico crinale del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano. Ci troviamo nei territori selvaggi e i boschi meravigliosi di Parma e di Reggio Emilia. L’area è stata riqualificata e ora completamente attrezzata. Le tappe principali sono: Succiso Nuovo, i passi della Scalucchia, dell'Ospedalaccio, del Cerreto e di Pradarena, la valle dell'Òzola, il rifugio Segheria.

Quando si parla di ippovie il territorio dove ci muove, deve essere attrezzato, non solo come sentieri, ma anche per quanto riguarda punti d’acqua per abbeverare gli animali e i centri ippici o gli agriturismi organizzati dove trovare i servizi necessari (dalla selleria al tondino). E l’Emilia-Romagna con 250 centri ippici, 70 itinerari censiti e segnalati, oltre 2000 chilometri di ippovie e migliaia di appassionati che scelgono il turismo equestre per le loro vacanze, è oggi una delle regioni di riferimento per gli amanti del cavallo.

Per chi vuole vivere l’esperienza della Grande Ippovia dell’Emilia-Romagna, una volta saliti in sella a Piacenza si cavalcherà perlopiù intorno ai 500-1000 metri di altitudine. Si attraversano i boschi delle Valli del Taro e del Ceno del Parmense, poi il Parco del Gigante e il Parco del Frignano in territorio reggiano, godendo anche delle vista del Monte Cimone, la montagna più alta dell’Emilia-Romagna (2.165 metri s.l.m) nel territorio di Modena: Montecreto, Riolunato, Fanano, Sestola sono alcuni dei territori comunali che si attraversano. Una volta attraversato l’Appennino bolognese si può raggiungere la Romagna da Oriolo dei Fichi vicino a Faenza, nel ravennate e, tappa dopo tappa, entrare nel Parco delle Foreste Casentinesi di Forlì-Cesena nei territori forlivesi dell’Acqua Cheta e del Muraglione, passando per Campigna, Passo dei Mandrioli, Bagno di Romagna. Il percorso poi scende prosegue lungo il Montefeltro e la valle del Marecchia verso il mare di Rimini.

Anche il Parco del Delta del Po può essere esplorato a cavallo, grazie alle passeggiate organizzate tutto l’anno nelle valli e pinete millenarie tipiche di questo luogo incantato, diventato patrimonio Unesco. Gli itinerari non presentano difficoltà e si adattano bene anche ai neofiti dell’equitazione, che potranno provare la loro prima gita in sella ai cavalli bianchi di razza Camargue Delta, particolarmente docili che potranno trovare in loco.

E a fine corsa o passeggiata, in Emilia-Romagna ci si può fermare in uno dei tanti agriturismi, bed&breakfast, circoli ippici, scuderie, luoghi dove cavallo e cavaliere possono ristorarsi o addirittura passare la notte.

G.P.



 

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