Il Pandolfo pensiero sulla 'scarpetta'

 




“La pratica di “fare la scarpetta” è una di quelle tradizioni italiane che si perde nel tempo. Due pare siano le origini: una teoria vuole che il pane sia la metafora di una scarpa che  “passando” sul piatto raccoglie ciò che trova, allo stesso modo dunque il pezzo di pane raccoglie la parte più buona di un piatto. La seconda storiella ricollega il gesto di raccogliere il cibo dal piatto alla parola  “scarpetta”, intendo con questa, un tipo di calzatura leggera e flessibile, alludendo all’azione di una persona  molto affamata perché povera. Quale sia la vera origine di questa gustosa usanza non la sapremo mai per certo ma, senza dubbio, fare a scarpetta rientra in quell’elenco di modi coloriti che caratterizzano un italiano a tavola.” (https://www.vivibistrot.com/2019/03/05/fare-la-scarpetta-unarte-tutta-italiana/).


I giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa hanno chiesto a Luca Pandolfo, nume tutelare della Panetteria Pandolfo di Montebelluna, quale è il pane da preferire.


“ Sicuramente la ciabatta. Per la massima soddisfazione del cliente viene proposto, oltre al pane di solo grano duro, anche il pugliese misto che prevede nell’ impasto l’ utilizzo di farina di grano tenero tipo “0″ in quantita’ pari alla semola rimacinata di grano duro .Nei due formati, ciabatta e pagnotta , mantiene le caratteristiche di freschezza del pugliese classico con un gusto piu’ neutro . “




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