Renzo Lupatin e la Vaca Mora
Renzo Lupatin, presidente della rete dei borghi europei del gusto,
ha creato dal nulla la rivista La Vaca Mora, nata da una sua
brillante idea.
“Vaca mora” era il termine popolare
con cui veniva chiamato il trenino a vapore che si
arrampicava sbuffando dalla pianura vicentina fin sull’Altopiano
di Asiago; più in generale il termine andò ad identificare i treni
a vapore di montagna, alcuni dotati
di cremagliera.
Una curiosità che
potrebbe spiegare un appellativo così singolare come “vaca
mora” viene raccontata da Chiericato e Gasparella nel loro
libro: nel secondo dopoguerra, era consuetudine che i mariti
facoltosi mandassero le consorti in villeggiatura ad Asiago per
trascorrere le famose settimane bianche. I mariti, impegnati nel
loro lavoro, rimanevano però a casa, così “affidavano” le loro
gentili signore ai maestri di sci perché imparassero questa
attività di svago. Quando i sabati successivi i mariti salivano in
treno all’Altopiano per riportare a casa le mogli, qualche
ferroviere burlone si inventò di porre una traversina in ferro sul
fumaiolo della locomotiva; in questo modo il fumo, uscendo, si
biforcava a mò di corna.
Ma Vaca Mora è anche la linea ferroviaria Mestre-Adria.
La linea ferroviaria Mestre-Adria, ora di proprietà di una società della Regione Veneto denominata Sistemi Territoriali, nasce dall’unione di due tronconi. Il primo, la Piove-Adria, inizia a funzionare nel 1916, in piena guerra mondiale, come parte di un reticolo di linee ferrate - le Guidovie Centrali Venete - che congiungono la bassa padovana con la città del Santo. La stessa società costruttrice, la SV - Società Veneta, sul finire degli anni ‘20 progetta il prolungamento di tale linea in direzione del nuovo polo di sviluppo economico costituito dal porto e dalle fabbriche di Marghera. I lavori durano due anni; oltre ai due capilinea di Piove di Sacco e Mestre e alla fermata di Boion, sono realizzate tre stazioni intermedie a Camponogara-Campagna Lupia, a Mira Buse e ad Oriago. Su quest’ultima stazione è fatta confluire anche la tramvia Padova-Fusina di proprietà della stessa Veneta, mediante la devia zione del vecchio percorso dalla riviera all’interno del paese lungo il tracciato dell’attuale via Veneto. L’inaugurazione del raccordo avviene il 28 ottobre 1931, giorno di festa nazionale perché ricorrenza della Marcia su Roma.
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