La ciclopedonale La Tradotta apre le giornate sulla Mobilità Dolce a Montebelluna

La prima settimana dei Percorsi Internazionali sulla Mobilità Dolce, promossa da Borghi d'Europa

nel quadro del progetto L'Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio Iai-Iniziativa Adriatico Jonica,

Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico-jonica), è stata dedicata 

ai temi delle ciclovie, realizzate grazie al recupero di tratti ferroviari abbandonati.

A  Montebelluna e nel Montello è il caso de La Tradotta, pista ciclabile di 18,5 chilometri e che attraversa i comuni di Montebelluna,Volpago del Montello,Giavera del Montello e Nervesa della Battaglia.

La ciclopedonale della Fonda, o La Tradotta è stata realizzata sulla vecchia linea ferroviaria “La Tradotta” Montebelluna-Susegana, nata agli inizi del secolo scorso per scopi militari (transitava il treno che portava i soldati al fronte, durante la Grande Guerra, durante i combattimenti tra l’Esercito Italiani e quello Austroungarico nella nota “Battaglia del Solsitizio”).

Il progetto della Montebelluna-Susegana fu elaborato dalle Ferrovie dello Stato e presentato il 12 settembre 1914 al ministero dei Lavori Pubblici che lo approvò il 28 novembre successivo. La linea fu attivata urgentemente nella notte del 15 maggio 1916.

A causa dei pesanti danni subiti nel conflitto la Montebelluna-Susegana fu riattivata soltanto il 1º aprile del 1920, a binario unico, dal 1925 a doppio binario. Nel 1966 la linea fu soppressa insieme a molte altre ferrovie, ma ancora negli anni Settanta fu talvolta utilizzata per corse sostitutive tra Montebelluna e Conegliano.




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