Il Buon Paese - I Marroni col torbolino : un classico di Taglio Fresco a Rossano Veneto

 


Forse non tutti sanno cosa è il torbolino.

"Il “Torbolin” un vino Nuovo non totalmente fermentato, ricco di lieviti e di zuccheri non ancora svolti in alcol, dal colore giallo paglierino torbido tendente al verde. Da qui il suo nome, Torbolino che in dialetto veneto diventa «Torbolin».

Ha un profumo armonico molto delicato di fiori e miele, il suo sapore ricorda molto il mosto. E’ un vino dolce e amabile che si fa bere volentieri. Essendo un prodotto giovane, però, deve essere consumato in fretta."

La tradizione veneta vuole che si accompagni alle caldarroste negli ultimi mesi dell’anno da ottobre a dicembre.

Lo abbiamo 'incontrato' a Taglio Fresco, a Rossano Veneto, ove Marco e Andrea Bonin (anche la domenica), lo accompagnano alle caldarroste, proponendo un prodotto eccellente delle gerre del Piave.

Le castagne provengono dalla Lessinia.

Reperti fossili dimostrano la presenza del castagno già 23 milioni di anni fa. L'area di coltivazione, denominata Castanetum, si estende dai 330 mt ai 1200 mt di altitudine. I suoi frutti hanno rappresentato per secoli una valida risorsa per la sopravvivenza di intere popolazioni residenti in zone collinari o montane particolarmente depresse.

Il marrone di San Mauro è il frutto di un innesto unico e irripetibile; si differenzia dalla castagna comune per la forma allargata, il colore più chiaro con striature brune ben marcate, la buccia sottile che si stacca con facilità e la polpa gustosa e dolce.


Riferimenti specifici alle castagne veronesi sono datati 1584 quando Adriano Valerini in “Le bellezze di Verona”, sottolineando le rilevanti dimensioni del frutto, parla di “castagne che vengono tanto grosse”.

Ma è verso la fine dell’800 che si comincia a distinguere sistematicamente la castagna dal marrone,identificando quest’ultimo per i frutti di maggiori dimensioni e migliore qualità.

Precisi riferimenti circa la localizzazione dei castagneti si trovano nella monografi a “La provincia di Verona”, scritta all’inizio del secolo dal Prefetto Sormano-Moretti che, nel computo della produzione riferita al triennio 1891-93, rileva il notevole contributo del territorio dei Monti Lessini alla produzione di castagne. Egli inoltre sottolinea la diffusa presenza in Lessinia della varietà domestica “la quale produce marroni” che si distingue dalla varietà selvatica che invece “dà propriamente castagne”.





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