Eurovinum - I vini delle Marche

 

Un territorio collinare per oltre il 70% del suo totale non poteva che essere culla di vini morbidi, rotondi e avvolgenti. Con il suo clima perfetto, incontro tra colline e brezza marina, le Marche si presentano come una regione particolarmente vocata per la coltivazione della vite.

La storia della viticoltura marchigiana è antichissima, addirittura arriva a toccare il X secolo a.c., con i Greci e poi i Piceni. Successivamente i Romani ampliarono la coltivazione della vite sul territorio che oggi corrisponde anche alle Marche, scaturendo per primi il commercio dei preziosi vini “a due passi dal mare”. Le Marche hanno subito nei secoli l’oidio, la peronospora e la fillossera: ci vollero anni prima di poter recuperare i vigneti marchigiani. Ci si riuscì unendo innovazione e tradizione, che ancora oggi rendono le Marche un territorio unico e dalle mille sfumature.

L’85% dei vigneti marchigiani sono in collina, abbracciati dai raggi del sole. Per il 60% sono vitigni a bacca bianca. Da padrone la fa il Verdicchio, vitigno autoctono numero uno delle marche, capostipite dei vini bianchi marchigiani. I vini che ne derivano sono profondi, ricchi e di grande struttura. Al suo fianco, tra i vitigni a bacca nera che producono vini rossi marchigiani di tutto rispetto, si trovano il Montepulciano e il Sangiovese. Tra le uve autoctone marchigiane citiamo anche la Vernaccia Nera e il Lacrima, entrambi a bacca nera. Altri vitigni degni di nota sono la Passerina, il Pecorino, lo Chardonnay e il Ciliegiolo.

Le Marche possiedono 5 DOCG: Vernaccia di Serrapetrona DOCG, Verdicchio di Matelica Riserva DOCG, Verdicchio dei Castelli di Jesi Riserva DOCG, la Offida DOCG nei pressi di Ascoli Piceno, e quella che deriva da uve Montepulciano: la Conero DOCG.

Per quanto riguarda i vini naturali, le Marche, con i loro terreni calcareo argillosi e le uve esposte a sud, sono in perfetto connubio con l’ambiente, rispettando quella natura amena che nelle Marche si esprime al suo meglio.