Trekking tra Abruzzo e Molise, lungo la via del Tratturo - di Salvo Cagnazzo

 Un percorso di centodieci chilometri percorribile in sei giorni, ricordando la pastorizia transumante

AUTORE: SALVO CAGNAZZO

https://www.turismo.it/natura/articolo/art/tra-abruzzo-e-molise-lungo-la-via-del-tratturo-id-22651/

Un itinerario di 110 km, tra Abruzzo e Molise, sulle orme della transumanza dei pastori che, ogni anno, partivano dall’Appennino per portare le greggi a svernare nel clima più mite del Tavoliere delle Puglie. Rinasce così la Via del tratturo, un cammino riportato alla luce grazie al lavoro congiunto della Compagnia dei Cammini e Ecotour sulle tracce dei due tratturi regi che conducevano i pastori abruzzesi in Puglia.

Cos'è la Via del tratturo

 Un viaggio nelle tradizioni, nella cultura e nella religiosità delle genti Molisane che da sempre hanno legato la loro vita alla pastorizia transumante. Queste vie furono riorganizzate al 1447 quando Alfonso D’Aragona istituì a Foggia la dogana della “mena” (conduzione) delle pecore e creò una vera e propria “industria armentizia” basata sulla produzione della lana. Tutto il tavoliere fu riservato ai pastori transumanti, dando agli antichi proprietari l’utilizzo dei campi solo nei mesi estivi con tanto di dazio da pagare. Per questo Alfonso D’Aragona nel 1447 rivitalizzò le strade su cui si muovevano le pecore e creò una grande rete tratturale, “i regi tratturi” con una larghezza ben definita “sessanta passi napoletani”, corrispondenti a 111 metri.

 


La pratica della transumanza

 

La pratica della transumanza, il ciclico spostarsi dei pastori con le pecore, iniziava in autunno, ritualmente il 29 settembre, giorno dedicato a San Michele, protettore dei pastori, mentre il ritorno in Abruzzo coincideva con l’inizio dell’estate. I rigidi inverni delle montagne abruzzesi e le torride estati della pianura, obbligavano i pastori alla transumanza a spostarsi stagionalmente affinché le pecore potessero trovare in ogni momento dell’anno il luogo più adatto per alimentarsi e produrre lana, latte e carni di qualità. I pastori percorrevano i tratturi per circa quindici giorni prima di arrivare a destinazione e conducevano una vita di sacrifici, separati dalla propria famiglia durante i lunghi inverni. 

 

Da Pescasseroli a Campobasso

 Il cammino - percorribile in sei giorni a piedi - attraversa l’Abruzzo e il Molise: partendo da Pescasseroli (Aq) si sviluppa nel Parco Nazionale di Abruzzo e Molise, su sentieri segnati con la sigla RT (Regio Tratturo) fa tappa ad Opi, la Val Fondillo, la Camosciara, Civitella Alfedena, Villetta Barrea, il lago di Barrea e Alfedena, entra in Molise e cambia tratturo, per 4 giorni si segue il tratturo Castel Di Sangro-Lucera fino a terminare a Campobasso. 

 

Le tappe fondamentali: Pescasseroli, Opi e Campobasso

 Situata nell'alta Valle del Sangro, a 1.167 m. sul livello del mare, in un anfiteatro di montagne e boschi centenari, il territorio di Pescasseroli conserva la bellezza selvaggia del paesaggio ed una straordinaria varietà di flora e fauna. In una delle zone montane più suggestive d'Italia, la località rappresenta l'offerta neve del Parco. Da tempo è nota come importante stazione di sport invernali attrezzata con cinque impianti di risalita che servono circa 20 Km di piste. 

 

Opi, invece, è uno dei centri più elevati nel Parco Nazionale d'Abruzzo (m.1.250), che domina la Val Fondillo. E' una interessante meta turistica, dove è attivo il centro visita del camoscio e il museo dello sci antico. Ed è entrata a far parte dell'esclusivo club dei "Borghi più belli d'Italia".  Le fantastiche piste di fondo di  Macchiarvana, da percorrere per chilometri, ne fanno luogo ideale per la pratica dello sci nordico e per il trekking. 

 

Campobasso, capoluogo dell’omonima provincia e della regione Molise, sorge a 701 m s.l.m., risultando così il terzo capoluogo di regione più alto d’Italia dopo Potenza e L’Aquila. Il centro storico della città, di origine longobarda, raccoglie numerose testimonianze delle diverse epoche storiche, dalla duecentesca chiesa di San Leonardo, al cinquecentesco castello Monforte, e alla neoclassica cattedrale della Santissima Trinità. La città è sede dell’Università degli Studi del Molise e di due scuole militari afferenti a Carabinieri e Polizia di Stato, oltre ad essere sede arcivescovile metropolitana della Chiesa Cattolica (arcidiocesi di Campobasso-Boiano)

 

La rete tratturale recuperata è un grande patrimonio paesaggistico e culturale che recentemente, nel dicembre 2019, ha ricevuto la designazione da parte dell’UNESCO, come patrimonio immateriale dell’umanità, buon auspicio perché si possa avviare un percorso di rivalutazione sia a livello istituzionale che operativo. Inoltre il Cammino è percorribile tutto l’anno in autonomia, scaricando dal sito gratuitamente le tracce gps o unendosi ai gruppi della Compagnia dei Cammini. Lungo il percorso le quote non sono mai troppo alte, massimo 1.200 metri, per cui anche in inverno si può camminare. 

 

Alla partenza da Pescasseroli si può ritirare il Salvacondotto presso Ecotur per essere riconosciuti lungo il Cammino. Lungo il cammino poi le strutture rilasceranno i timbri del proprio passaggio e a Campobasso si potrà ritirare il meritato attestato che testimonierà di aver compiuto interamente il cammino. Il Cammino è percorribile anche in MTB con una certa preparazione fisica e tecnica.

 


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