La ferrovia Vigezzina – Centovalli: la più bella d’Italia?
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Iniziamo a dire che è a scartamento ridotto, ovverosia lo spazio tra le due rotaie è minore di quello adottato solitamente. E questo è importante. Perchè?
Perchè prevede ovviamente vagoni di dimensioni minori e comporta alcuni vantaggi: se devi fare un ponte o una galleria, ad esempio, risparmi tempo e denaro, dal momento che a rotaia più stretta corrisponde treno più piccolo, meno materiale per fare il ponte, meno roccia da scavare per la galleria… E curve con raggio inferiore.
Come avrete capito, la soluzione ideale per ferrovie di montagna (oltre a qualche eccezione in pianura).
E di alta montagna è pure la Vigezzina – Centovalli, il cui nome corretto sarebbe Ferrovia Domodossola-Locarno: una ferrovia transfrontaliera, che parte dall’Italia ed arriva in Svizzera, e proprio per questo ha un doppio nome.
Nella parte italiana attraversa la Valle Vigezzo (Piemonte), ed in quella svizzera (Canton Ticino) Centovalli, che nonostante il nome, è una sola valle: nell’area di queste due valli contigue passa non solo la nostra ferrovia, ma anche il Traforo del Sempione.
Parte da Domodossola (267 m s.l.m.), la cui stazione è un gran bell’esemplare di architettura d’inizio secolo, e dopo qualche chilometro subito inizia a salire con percorso a tornanti ed elevata pendenza attraversando pendii soleggiati coltivati a vigneto, toccando piccoli comuni che sembrano presepi a dimensione reale: le casette, le stalle, gli steccati, i tetti a punta, le stradine linde, i fiori alle finestre…
Piano piano si sale di quota, attraversando boschi di castagni e faggi e viadotti in muratura che superano profondi valloni, alternandosi a brevi gallerie. Passata Druogno (826 m s.l.m.) si raggiunge il punto più elevato della linea e qui la valle si trasforma in altopiano con prati e conifere. Superata Santa Maria Maggiore, il centro più importante della valle Vigezzo e notevole meta turistica, il tracciato dolcemente scende e arriva al confine con la Svizzera.
Con Camedo (552 m s.l.m) inizia la Centovalli coi suoi prati e boschi di castagni: la ferrovia adesso si muove su spettacolari viadotti metallici o in muratura per poi scendere con forte pendenza fino a Intragna e da qui superare il torrente Isorno tramite uno spettacolare ponte alto circa 80 m. L’arrivo a Locarno è in sotterranea, proprio sotto la normale stazione ferroviaria, da cui partono treni per Bellinzona.
Indubbiamente una linea molto bella e pittoresce, che i gestori hanno saputo valorizzare alla grande anche sul fronte turistico.
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