Chiesa monumento ai caduti, Vidor



Chiesa monumento ai caduti, Vidor – La chiesa sorge sulle rovine di un castello. Spogliata dei suoi arredi e trasformata in oratorio, la chiesa venne totalmente distrutta durante la Prima Guerra Mondiale.
Le spoglie dei caduti di Vidor – Sulle sue rovine nacque la chiesa monumento ai caduti, opera del veneziano Brenno Del Giudice, interamente in stile romantico e dedicata alla Beata Vergine Addolorata. Conserva nella cripta le spoglie dei caduti di Vidor. La facciata del tempio è decorata con la statua della vittoria alata dello scultore veneziano Martinuzzi.


Così chiamato perché attorno all’anno 1100 fu costruito sulla sua sommità un castello che fu di proprietà prima dei Conti da Vidor poi acquistato nel 1246 da Ezzelino da Romano e nel 1276 passato di proprietà al Comune di Treviso. Fu distrutto una prima volta nel 1328 da Rizzardo da Camino e Gerardaccio da Collato. Successivamente riparato dopo alterne vicende fu distrutto definitivamente nel 1510 dalle truppe del generale Linchtenstein e non più ricostruito.
A lato del Castello fu costruita una cappella dedicata al Santo Nome di Maria che fu utilizzata anche dopo la distruzione del Castello stesso come chiesa parrocchiale di Vidor fino all’anno 1748 quando fu consacrata la nuova chiesa nella attuale piazza Fausto Zadra.
Questa chiesa è stata distrutta dai bombardamenti nella prima Guerra Mondiale e al suo posto è stato eretto e inaugurato nel 1925 una chiesetta Monumento Ossario a ricordo dei caduti di Vidor della Grande Guerra.
Il colle del Castello di Vidor con i vicini col Carpenon, Col Marcon, e colle dell’Abbazia di Santa Bona è stato teatro della prima battaglia sul Piave tra le forze Italiane e quelle Austroungariche giunte a Vidor il 10 Novembre 1917 dopo la disfatta di Caporetto del 24 Ottobre 1917.
Fu allestita una testa di ponte che doveva rallentare l’avanzata Austroungarica per permettere alle retrovie italiane di passare il Ponte di Vidor per posizionarsi al di là del Piave. La battaglia del 10 novembre fu molto cruenta è costò la vita di 15 Ufficiali e 300 tra sottuficiali e soldati.
Sul lato Nord-Ovest della collina a 70 mt. circa dal Monumento Ossario è stato eretto un cippo nel luogo ove cadde il Maggiore Ippolito Banfi comandante del Battaglione Alpini Valvaraita mentre nel vicino Col Marcon altro cippo ricorda il Capitano Stefanino Curti comandante delle 221^ Compagnia Alpini del suddetto Battaglione Valvaraita.
All’interno dell’ossario vi sono vari cimeli e pezzi d’artiglieria da 149mm , 220mm e uno anche da 305 mm e molte foto della guerra del 1918. All’ esterno del Monumento negli anni 70 sono stati posizionati due cannoni da 75 mm e sul retro è stato collocato un cannone da 149 mm.

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