L'Armistizio di Villa Giusti a Padova

Dopo la battaglia di Vittorio Veneto (ottobre-novembre 1918), la sconfitta austriaca si trasformò in rotta non più arginabile e mentre le truppe tentavano di rientrare in patria, alle ore 9:30 del 1 novembre, una commissione mista (italiana ed austriaca), nei pressi di Padova, a Villa Giusti, iniziò i lavori per la stesura del testo dell’armistizio: la resa austriaca.
Il 2 novembre da Parigi partì, con un corriere, il testo della bozza e l'imperatore Carlo Alberto, nella mattinata stessa, ne conobbe le condizioni con le disposizioni per lo sgombero oltre i vecchi confini fino alle linee disegnate dagli stessi austriaci sulle carte geografiche.

Alle 18:39 del 3 novembre, (nel mentre le nostre truppe entravano nei territori di Trento e Trieste), il comandante del VI Corpo d’Armata austro-ungarico, generale Weber von Webenau, sottoscriveva le clausole dell’armistizio impostegli dal Maresciallo Generale del Regno, Pietro Badoglio.
La valenza dell’armistizio sarebbe partita dalle 15:00 del 4 Novembre. Il lasso di tempo si rendeva necessario per comunicare ai sottoposti la notizia e le disposizioni: uno squillo di tromba segnò la cessazione ufficiale del conflitto.
Il 4 Novembre, alle ore 12:00, Armando Vittorio Diaz rilasciava il bollettino di guerra n. 1268. Il 12 Novembre, dalla nave Etna, ancorata a Brindisi, principale centro operativo della lotta in Adriatico, l’Ammiraglio Thaon di Revel emanava il suo Bollettino della Vittoria Navale.

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